Nel 1956, la romana Tempo TV, che è collegata al quotidiano il Tempo, inoltra al Ministero delle Telecomunicazioni un’istanza contenente la richiesta di poter usufruire dei canali televisivi al di fuori della concessione esclusiva accordata alla Rai.
Ma il dicastero delle Tlc rigetta l’istanza e così alla prima televisione privata italiana non viene data la possibilità di trasmettere.
Mentre Tempo Tv prende tempo, arriva TVL – Televisione Libera
Sennonché, nel corso del 1957, TVL – Televisione Libera, emittente di Milano a capitale privato di Gianvittorio Figari, inizia prove tecniche di trasmissione – più che altro test per tarare gli impianti (progettati dall’ing. Alessandro Banfi, già progettista di impianti UHF e VHF dell’E.I.A.R.) – da un grattacielo in centro a Milano (il Breda, in Piazza della Repubblica, anche se qualcuno sostiene che i test fossero condotti sulla Torre Velasca), in VHF (canale A oppure, meno probabilmente, canale H1) con una e.r.p. di ben 800 W (in apertura il monoscopio utilizzato).La vera prima tv privata italiana
Per la storia è la prima televisione privata italiana che trasmette. La società è stata costituita il 16 maggio 1957 a Milano nello studio del notaio Raffaello Meneghini e la compagine societaria è sostenuta dall’Italcementi, dalla casa discografica Rca (25%) e (pare) da capitali USA.
La compagine societaria
Quote di minoranza (10%) di TVL fanno riferimento al giornalista Luigi Carlo Mazzoldi, che assume la carica di direttore della testata e che è coadiuvato nella gestione da Attilio Volontari (consigliere delegato) e Francesco De Marsico. L’idea è di realizzare un’emittente senza canone di abbonamento, finanziata solo dalla pubblicità. La supervisione tecnica del progetto è affidata a Williams Berns, ingegnere capo della Radio Corporation of America, proprietaria della NBC che fornisce macchinari, tecnici e molte trasmissioni da doppiare.
Frank Sinatra per il battesimo di TVL
L’emittente annuncia l’avvio delle trasmissioni ufficiali per il 6 novembre 1958 con uno show in diretta con Frank Sinatra.
Ma arriva la polizia giudiziaria…
Il 24 ottobre 1958, con un blitz della polizia giudiziaria, gli studi di trasmissione di TVL (al 29° e 30° piano del grattacielo Breda) sono sottoposti a sequestro preventivo con provvedimento del Procuratore della Repubblica per “mancanza di possesso di licenza di servizio”.
Assoluzione perché gli impianti al momento del sequestro erano spenti
Il procedimento penale a carico degli ideatori si conclude il 23 novembre 1960 con un’assoluzione perché “al momento del sequestro gli impianti non erano in funzione e la televisione non aveva ancora iniziato le sue programmazioni”.
Così, in sordina, la parentesi appena aperta di una tv privata italiana si chiude e per vedere l’avvio delle prime trasmissioni libera occorrerà attendere più di dieci anni. (M.L. per NL)