Negli ultimi mesi del 1975 il fenomeno "radio libere" esplodeva con notevole velocità, tanto che al primo novembre 1975 erano già 67 le trasmittenti in tutta Italia (dati della rivista Stereoplay).
Le stazioni indipendenti si diversificavano profondamente fra loro: da un lato vi erano quelle dichiaratamente commerciali, finanziate da imprenditori interessati al business nascente della pubblicità radiofonica; dall’altro vi erano le cosiddette "radio militanti di base", generalmente nate da iniziative della sinistra ufficiale o extraparlamentare (quelle a sfondo religioso sarebbe nate qualche anno dopo). I guai per le neoemittenti vennero quasi immediatamente dalla S.I.A.E. (che rivendicava il pagamento dei diritti d’autore con pretese economiche tarate sugli schemi RAI) e portarono alla creazione dei primi sindacati di categoria. Due furono gli enti esponenziali che si divisero la platea: l’A.N.T.I. (Associazione nazionale teleradioemittenti indipendenti), sul mercato già dal tempo delle tv via cavo (1974) e senza particolari connotazioni politiche e la F.R.E.D. (Federazione radioemittenti democratiche), che invece raggruppava le radio democratiche e paracommerciali e che si era costituita in quei mesi. All’indomani del 1° Convegno nazionale svoltosi nelle giornate del 14 e 15 novembre 1975 a Firenze, al quale parteciparono 86 stazioni trasmittenti (sul quale abbiamo focalizzato l’attenzione in una scorsa puntata della nostra rubrica), il 14 dicembre 1975 nei locali della Casa della Cultura di Viale Guidoni 1 della stessa città toscana ebbe luogo una riunione nazionale del Comitato per la Libertà di Comunicazione delle radio libere italiane. Durante il consesso, che vide la partecipazione dei rappresentanti delegati di numerose emittenti locali, fu decisa la costituzione del Centro Coordinamento Radio Democratiche (C.C.R.D.) con la finalità di gestire, all’interno dell’attività più generale del Comitato per la Libertà di Comunicazione, i problemi specifici delle emittenti locali. La nascita di un coordinamento di tutte le radio democratiche già esistenti o in via di realizzazione ebbe luogo principalmente per favorire una decisa azione di affermazione politica dell’emittenza privata. Ma lo scopo dell’aggregazione era anche quello, più pratico, di fornire alle emittenti la tutela giuridica a livello nazionale e locale per fronteggiare le iniziative repressive degli organi del Ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni, di offrire servizi di consulenza sull’acquisto di apparecchiature di bassa ed alta frequenza, di incentivare lo scambio di programmi e di creare le premesse per l’individuazione di un interlocutore per le contrattazioni con S.I.A.E. e A.F.I. e con gli investitori interessati alla pubblicità nazionale. Della Commissione facevano parte Roberto Faenza (redazione), Riccardo Fleischner (alta e bassa frequenza), Benito Valpicella (questioni giuridiche), Mario Luzzato Fegiz (rapporti con S.I.A.E., A.F.I., RAI, ANSA, S.I.P.), Claudio Popovich (pubblicità nazionale). Nella riunione del dicembre 1975 fu deciso anche di utilizzare una pagina della rivista “Spettacoli e Società” per pubblicizzare contributi, esperienze e saggi sulla questione delle emittenti e di stampare un bollettino interno. Il Centro, autofinanziato dai soci nella misura di 50.000 lire annue, organizzò nei giorni 31 gennaio e 1° febbraio 1976 all’Università Statale di Milano un seminario didattico teorico-pratico sulla gestione redazionale. Un’ulteriore riunione del 25 gennaio 1976 portò alla nascita della Federazione Radio Emittenti Democratiche (F.R.E.D.) alla quale dettero l’adesione circa 76 radio libere, sorte nel giro di un paio di mesi ed organizzatesi in modo autonomo rispetto all’A.N.T.I. Alla lista dei responsabili della Commissione del C.C.R.D. si aggiunsero i nomi di Piero Scaramucci (rapporti con la stampa) e di Giudo Casalone (segreteria). L’Assemblea costitutiva (discussione, approvazione dello statuto, relazione e formalizzazione delle commissioni) avvenne nei giorni 21 e 22 febbraio 1976. Per gestire, a livello nazionale, la pubblicità affidata alle radio democratiche di sinistra di lì a poco venne creata la Publiradio/Publieco, con l’obiettivo di acquisire contratti per campagne pubblicitarie a livello nazionale e a ridistribuirle sul piano locale. Questo l’elenco delle 76 radio aderenti al F.R.E.D. al 25 gennaio 1976:
Radio Milano Centrale – Milano
Radio Canale 96 – Milano
Radio Chieri Libera – Chieri (To)
Radio Alice – Bologna
Radio Padana 102 – Piadena (Cr)
Radio Pal 101 – Palermo
Radio Viareggio Controcanale 103 – Viareggio (Lu)
Radio Brà – Brà (Cn)
Radio Città – Genova
Radio Torino Alternativa – Torino
Radio Belvedere – Pistoia
Radio Baraonda – Ferrara
Radio Canale 102 – Loano (Sv)
Controradio – Firenze
Radio Popolare 99 – Parma
Radio Nuova Comunicazione – Pavia
Radio Castelfranco Veneto – Castefranco Veneto
Radio Mestre – Mestre (Ve)
Radio Sfera – Firenze
Radio Montagna Modenese – Modena
Radio Cuneo Democratica – Cuneo
Radio Sassari Centrale (ex Nord Ovest) – Sassari
Radio Cooperativa Modenese – Castelnuovo R. (Mo)
Radio Montevecchia – Montevecchia (Co)
Radio Lombardia Orientale Canale 104 – Manerbio (Bs)
Radio Civitavecchia – Civitavecchia (Roma)
Radio Sestu – Sestu (Ca)
Radio Maremma Libera – Grosseto
Radio Città Futura – Roma
Radio Antenna Libera – Bergamo
Radio Aosta Libera – Torino
Radio Uno Bari – Bari
Radio Campobasso – Campobasso
Radio Carrara Libera 2 – Carrara (Ms)
Radio 102 – S. Benedetto del Tronto (Ap)
Radio Martina Franca – Martina Franca (Ta)
Radio Casale 1 – Casale Monferrato (Al)
Radio Libera e Democratica di Cesena – Cesena (Fo)
Radio Crotone – Crotone (Cz)
Radio Emilia 1 – Parma
Radio Etrusca – Donoratico (Li)
Radio Harpitania – Chamoluo (Ao)
Radio Lazio – Cassino (Fr)
Radio Nuoro – Nuoro
Onda Radio – Roma
Radio Oderzo Libera – Oderzo (Tv)
Radio P 3 – Mozzate (Co)
Radio Prato International Canale 3 – Prato (Fi)
Radio Sapri – Sapri (Sa)
Rado Treviso 103 – Frascada (Tv)
Radio Verona Centrale – Verona
Radio Vomero In – Vomero (Na)
Radio Chiavari Popolare – Chiavari (Ge)
Radio Como 103 – Como
Radio Ferrara – Ferrara
Radio Gargano Democratica – Manfredonia (Fo)
Radio L 103 – Lecco
Radio Proletaria – Pescara
Radio Radicale – Roma
Radio Roll – Roma
Radio Libera Rovereto – Rovereto (Tn)
Radio Livorno – Livorno
Radio Lombardia – Milano
Radio Mantova – Mantova
Radio Pisa – Pisa
Radio Ragusa – Ragusa
Radio Siena 103 – Siena
Radio Siracusa – Siracusa
Radio Spaziozero – Gravina di Catania (Ct)
Radio Supramonte – Nuoro
Radio Torino Democratica – Torino
Radio Trieste Popolare – Trieste
Radio Trapani – Trapani
Radio Tam Tam – Milano
Radio Urbino Libera – Urbino
Radio Veruschka Onde Libere – Scauri (Lt)
Radio Cagliari – Monserrato (Ca)
(R.R. per NL)