Storia della radiotelevisione italiana. Da New Radio Corporation a Top Italia Radio passando per Radio Luna Milano

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1976, Milano. In una metropoli che si è ripresa a fatica dall’austerity e che cerca di ricostruirsi una tranquillità sociale tra lotte sindacali e movimenti studenteschi distraendosi nelle prime discoteche votate alla disco-music, è il momento magico delle radio libere.
Dal marzo 1975 (data convenzionalmente adottata per identificare l’avvio del fenomeno e coincidente con l’inizio delle trasmissioni di Radio Milano International) le emittenti attive a Milano sono diverse decine e l’impulso della sentenza 202/1976 della Consulta, che ha sancito l’illegittimità costituzionale del monopolio RAI su scala locale, ne ha intensificato la nascita.

New Radio Corporation

Occupando una frequenza ancora libera nella FM meneghina, la 88,450 MHz, Davide (Dido) e Enrico (Chicco) Grecchi installano nel marzo 1976 in una mansarda nell’elegante condominio di Via Leon Battista Alberti 5 a Milano New Radio Corporation. I fratelli Grecchi hanno le idee chiare e partono col piede giusto.

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NRC

Risolto qualche problema tecnico (gli impianti di trasmissione erano appena sopra la sede e provocavano un forte ronzio alle trasmissioni), la stazione, che in onda si fa chiamare anche NRC, passa dalla monofonia alla stereofonia già nel primo anno di attività (l’inizio delle trasmissioni ufficiali è datato 3 maggio 1976) e si dota di un palinsesto modulare a tema grazie a una trentina di collaboratori.

Palinsesto modulare

Ogni ora un programma diverso, che spazia (come era tipico ai tempi), dalla musica anni ’60 alle dediche (titolo: “Do it yourself”), dal programma funky (“by Dido funky dj”) allo sport (con una Gialappa’s che muoveva lì i primi passi radiofonici), dal country alla musica progressiva. Come ricorda il portale Radio Jurassico, “Il prodotto già mostrava una discreta professionalità, sia pure “in nuce”: fra le voci c’era quel Daniele Davi che sarebbe poi diventato uno dei protagonisti del primo “boom” dell’allora Radio Studio 105 (oggi Radio 105)”.

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La copertura

La diffusione del segnale è buona: la frequenza 88,450 MHz, diffusa con 4 dipoli dal lastrico del palazzo di Via Alberti, copre discretamente tutta Milano e la provincia a nord.

Professionale

Ma non basta, l’anima imprenditoriale della radio, Enrico Grecchi, è lungimirante e capisce subito che il periodo delle radio libere, destrutturate ed amatoriali, avrà vita breve: occorre presidiare velocemente l’etere con prodotti professionali sia sul piano tecnico che contenutistico. Così, Grecchi inizia a far promozione per far conoscere la radio.

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Gli adesivi

Ricorda Carlo Mantovani, il più grande produttore di adesivi delle radio libere lombarde in tutti gli anni ’70 e ’80: “Facevo tutt’altre cose, quando cominciai ad interessarmi dell’eventualità di stampare adesivi. Con le radio nessuno ci voleva lavorare: non c’era fiducia ed era poca cosa. C’era solo Radio Milano International che faceva ordini di un certo interesse, ma erano comunque commesse da 1.000 pezzi alla volta. La svolta l’ho avuta incontrando New Radio Corporation: c’erano Chicco Grecchi e Mario Rasini e fece scalpore il loro ordine di “ben” 5.000 pezzi” (Millecanali 230/1994).

Radio Stereo 2

Oltre alla pubblicità esterna, NRC decide di puntare allo sviluppo tecnico e potenzia l’emissione acquisendo Radio Stereo 2 di Via Fauché 35 a Milano (che trasmetteva su 89,000 MHz, diffusi con un trasmettitore da 300 W).

I circuiti nazionali

Grecchi, che nel frattempo ha spostato la sede dell’emittente in un appartamento in Corso di Porta Vittoria 18, comincia a guardare con interesse ad alcune iniziative extralocali che si stanno consolidando a Roma, quali i “circuiti” nazionali Radio Elle, Radio In e Radio Luna.

Compatibilizzazioni ante litteram

Ed è proprio con Radio Luna, che l’imprenditore decide di sposarsi nel 1978. Risolti alcuni problemi interferenziali con Radio Free Music di Segrate (che pure utilizzava in loco gli 89,000 MHz), dismessa l’iniziale frequenza 88,450 MHz a favore prima di Europa Radio (da Via Ravizza 12, quale integrazione degli 88,300 MHz dal grattacielo Piaggio di Corso Sempione) e poi di Onda Radio Milano (ex 94,100 MHz, che poi ospiterà la prima Radio Italia di Mario Volanti) e spostata la sede in ampi studi tecnologicamente dotati in Via Lumiere 4 a Cologno Monzese (la cosiddetta Cinelandia – nella foto sotto uno degli studi), New Radio Corporation Stereo 2 (questo il complicato appellativo assunto sul finire del 1977) si trasforma in Radio Luna Milano e comincia a trasmettere i programmi registrati a Roma e consegnati (almeno una settimana prima, su bobina) alle stazioni affiliate dalla stazione madre romana (confermando il detto secondo il quale più il nome di un’emittente locale si faceva lungo, articolato e complicato maggiore era la possibilità che si affiliasse ad un circuito con un nome semplice…).

Foxy John

L’etere milanese fa quindi conoscenza delle voci di Foxy John (“Hello folks, this in Foxy John, the best in town” in “stereofonia dolbyzzata”), di Liviana Greoli e di Ilona Staller, il cui programma “Voulez-vous coucher avec moi”, rivolto ai “cicciolini”, è in onda alle 23.30 dal 30 ottobre 1975 e, secondo la rivista Millecanali, registra la sintonizzazione di “oltre il 45% degli apparecchi radio” nelle città dove il circuito Radio Luna è presente (in calce una registrazione demo originale).

Come la RAI

Il prodotto è indubbiamente di alta qualità, molto simile a quello RAI (e, del resto, molti conduttori vengono proprio di lì), ma forse proprio per quello guardato con sospetto dai milanesi, che avevano trovato nelle radio private un’alternativa alla stazione pubblica che parlava loro in maniera differente.

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Diretta simulata

C’è poi un altro aspetto che ostacola la piena affermazione della nuova emittente milanese: i programmi di punta sono registrati e ciò in qualche modo è avvertito dagli ascoltatori che colgono la non immediatezza della trasmissione, il mancato riferimento temporale (l’ora esatta, i richiami sul tempo o sugli avvenimenti del momento, ecc.) e faticano a comprendere come in quella radio non si possano “richiedere” brani musicali, parlare in diretta con il dj o sentire l’ora esatta.

L’accento romano

Eppoi, diciamolo francamente, l’accento romano di molti conduttori si sente marcatamente e non è gradito ad una Milano non ancora pienamente cosmopolita. Il problema della differita e del coordinamento con tante realtà radiofoniche indipendenti eterogenee è riscontrato anche da Claudio Cecchetto, che, alla fine del 1978, aveva iniziato una collaborazione a Radio Luna Milano.

Cecchetto

Scriveva Millecanali (n. 200/1992): “Verso la fine del 1978 Claudio si era preso una “vacanza” di riflessione ed era stato ospite per tre mesi presso la sede milanese di Radio Luna Milano, all’epoca unico significativo progetto radiofonico di respiro nazionale. L’esperienza in questione però non rispondeva alle sue aspirazioni e quindi egli preferì tornare alle precedenti occupazioni, in attesa di tempi migliori”. 

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E.Gi.Pi.

Ma non è solo per questo che Enrico Grecchi – che nel frattempo ha creato la E.Gi.Pi. Media Management s.a.s. per raccogliere e coordinare i propri interessi radiofonici (tra i quali vi è lo studio di produzione Futura affidato al fratello Dido) – vuole guardare oltre. Milano è ormai la centrale dello smistamento della pubblicità nazionale, che comincia ad analizzare con attenzione ad alcune iniziative che si stanno affermando nella radiofonia, Rete 105 di Alberto Hazan in testa.

Secessione

E l’amministratore della E.Gi.Pi. non è un gregario ma, semmai, un condottiero, tanto che, nel 1981, comincia ad organizzarsi per creare un network proprio. Radio Luna Milano, nel frattempo è diventata un centro di produzione alternativo dei programmi diffusi dal Circuito Radio Luna e lo stesso Grecchi, che con E.Gi.Pi. si è ritagliato importanti entrature nel mondo della pubblicità nazionale, mantiene i contatti con gran parte degli affiliati al network romano.

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Top Italia Radio

Nel luglio 1982 viene quindi presentato, in pompa magna, Top Italia Radio (acronimo TIR), circuito radiofonico nazionale basato sullo stesso modello di Radio Luna (e, prima di essa, Radio Elle e Radio In), che parte coinvolgendo gran parte delle emittenti affiliate a Radio Luna e associati di rilievo, come Radio Wonderful Music di Legnano (che diverrà Rete TIR Lombardia).

BIP Studio

Il meccanismo è quello originario: programmi preregistrati (a Milano e a Roma, attraverso la collaborazione del BIP Studio di Piermaria Bologna, uno studio di audioproduzioni romano che diviene socio cofondatore del circuito TIR) con voci di spicco del panorama radiofonico italiano e diffuse (su cassetta, quindi con un sistema di distribuzione più agile ed economico e con 15 giorni di anticipo) a circa 100 emittenti di piccole e medie dimensioni distribuite più o meno omogeneamente sul territorio nazionale (anche grazie al travaso di emittenti clienti del Bip Studio che vengono coinvolte nell’iniziativa).

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Le voci

Nel tempo si susseguono negli studi romani e milanesi del TIR voci tra le più belle della FM italiana, quali: Franz di Cioccio (Premiata Forneria Marconi), Federico l’olandese volante (ex RMC), Nicoletta Zema, Nino Rosà (“Mister Nino Rosà”), Maurizio Palmeri, Simona Ruggeri, Antonio De Via, Mauro Micheloni, Gianni De Bernardinis (già a Radio Luna Pescara), Francesco Acampora (circuito Radio Luna), Guido Robustelli, Fabio Bonini, Guido Monti, Moreno Guizzo (ex Radio Milano International), Donatella Calembo, Gerry Bruno (dei Brutos), Rosanna Bergonzi.

Stessi problemi dalla Luna

Ma il virus che affliggeva il sistema di smistamento dei programmi di Radio Luna contamina anche Top Italia Radio. Nonostante Grecchi dichiari a Millecanali nel novembre 1986 che “La non consecutività delle trasmissioni in rete nazionale permette alle emittenti affiliate di mantenere il contatto con la propria realtà locale mediante programmi autoprodotti, giochi a premi e quant’altro da sempre è ingrediente del successo delle radio private”, è evidente a tutti che tra i programmi centrali e quelli periferici c’è spesso un abisso qualitativo al punto che non raramente l’ascoltare ha l’impressione di ascoltare due radio diverse che trasmettono in momenti diversi sulla stessa frequenza.

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La solita diretta

Eppoi la mancanza di diretta si fa sentire e non è infrequente che le stazioni trainate dal TIR siano emittenti al termine della propria attività, alla ricerca di programmi preconfezionati a prezzo modico o in barter, in attesa di poter vendere le frequenze al miglior offerente.

Turn over di affiliati

Il turn-over delle stazioni annesse è quindi elevato e, come se non bastasse, Grecchi deve presto affrontare la secessione di Piermaria Bologna che, a seguito di incomprensioni sulla gestione del circuito e sulla titolarità effettiva del marchio TIR, lascia bruscamente il progetto creando il circuito alternativo Tirradio.

Tirradio

Così come era successo alla fondazione di Top Italia Radio, molte radio del centro-sud (e qualcuna del nord) si affiliano a Tirradio, lasciando scoperte vaste aree di servizio del TIR, creando di fatto due network seminazionali quasi omonimi.

Traslochi

Nel frattempo gli studi vengono riportati da Cologno Monzese a Milano, nella prestigiosa Via della Spiga e, non potendo più disporre del supporto romano del Bip Studio di Piermaria Bologna, Grecchi si dota di un nuovo e più efficente sistema di duplicazione delle cassette da spedire agli affiliati che consente anche la pianificazione della pubblicità areale in maniera flessibile (dividendo il circuito in sottogruppi per la veicolazione di cluster diversi a seconda delle esigenze dei clienti pubblicitari).

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Il peso del circuito grava su Milano

Ma la gestione autonoma del circuito da parte della Egimedia (evoluzione della E.Gi.Pi.) è impegnativa ed è inevitabile, a questo punto, che i problemi si riverberino sulla cellula principale del network, la stazione madre NRC – Radio Luna Milanoche viene pressoché abbandonata,rinunciando alletrasmissioni locali a favore della mera irradiazione dei programmi nazionali preregistrati.

89 e 101,2

La frequenza 89,000 MHz, nel frattempo delocalizzata da Via Alberti al grattacielo Breda, necessita di qualche supporto per via di gravi problemi interferenziali che l’affliggono, sicché nel 1984/1985 si tenta la strada dell’affitto dell’ottima frequenza 101,200 MHz dal grattacielo Turati di Milano di Radio Delta 1 (di Arese), che da tempo era diventata un mero relay di programmi altrui (prima Radio Monte Carlo e poi l’improbabile Radio Banconara Sciù Sciù), ma presto la frequenza sarà ceduta a Radio Milano International. Radio Luna Bergamo - Storia della radiotelevisione italiana. Da New Radio Corporation a Top Italia Radio passando per Radio Luna Milano

Radio Cosmo

Poi, nel 1986, per una serie di vicissitudini economico-finanziarie, la frequenza 89,000 MHz viene prima interessata da prolungati fermi e poi occupata – in accordo con Grecchi – da Radio Cosmo 104 di Gianluca Costella (già presente su Milano con l’impianto principale 103,950 MHz), con l’obiettivo di creare un progetto di radio metropolitana che avrebbe dovuto essere la seconda rete di Radio Cosmo 104, con format adulto denominata TIR Milano.

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Purtroppo l’idea rimane sulla carta anche perché Costella è occupato con Hazan allo sviluppo di Radio Cosmo 104 che diventa Radio 105 Classics. Così, incredibilmente, nella seconda metà degli anni ’80 il circuito milanese TIR rimane privo di una frequenza a Milano. D’altra parte, per Grecchi la priorità è l’allestimento di un reticolo di ponti per collegare una massa eterogenea di 80 radio locali dalla Val d’Aosta alla Sicilia: un’impresa mastodontica ed economicamente impegnativa (si parla di 1 miliardo di lire del tempo), che non lascia spazio per investimenti di altra natura.

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89,750 MHz

Il ritorno on air sulla città d’origine avrà luogo solo dopo l’approvazione della legge 223/1990, allorquando Pietro Fioravanti, titolare di Peter Flowers Radio e della società Dimer, gestore della postazione radioelettrica di San Galdino, deciderà di rinunciare al progetto di PFR Made in Italy, per il quale aveva rilevato Radio Tv Shadow FM 89,750 MHz.

Di nuovo in onda su Milano

TIR tornerà quindi in onda a Milano sugli 89,750 MHz nella prima metà degli anni ’90, dopo che il patron di E.Gi.Media (l’evoluzione della E.Gi.Pi., ora collocata in una lussuosa sede nella centralissima Via della Spiga a Milano), ha definitivamente archiviato il progetto della rete di interconnessione strutturale anche in conseguenza dei limiti dettati dalla legge Mammì.

Il TIR rallenta

Ma la concorrenza delle reti nazionali con impianti di proprietà (interconnessi) frena ormai il vecchio e appesantito TIR e la parola fine arriva poco dopo la cessione di Radio Tv Shadow s.r.l. a Domenico Zambarelli per il progetto Radio Donna. Il TIR milanese (che in quel momento trasporta programmi per sole 30 radio locali) si ferma e la gloriosa e articolata storia di New Radio Corporation si conclude. (M.L. per NL)

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