Storia della radiotelevisione italiana. Campania, Radio Napoli Prima

Nel maggio 1975, al Vomero, in Via Cilea, nasce Radio Napoli Prima 101.800 MHz, per alcuni “Prima radiolibera in Campania, quarta in Italia” (anche se in Campania operano già Radio Onde San Paolino di Nola dal 1971, Radio Nola City dal 1973 e Radio X di Napoli dal 1974, oltre ad almeno altre venti stazioni in Italia).

E’ fondata dal giornalista Rai Nicola Muccillo (già collaboratore nel 1968 del programma radiofonico “Per voi giovani” ed in seguito alla Radio Svizzera Italiana) e da Tony Ponticello (artista sperimentale, ideatore, realizzatore e anchorman di programmi radiofonici e televisivi), Mario Franco (critico cinematografico), Armando Piazza, Arturo Morfino, Lucio Amelio, Valerio Caprara, Mino Argentieri e Lucio Seneca (giornalista e critico musicale). Gli studi di trasmissione sono ricavati nella casa del Muccillo e i primi programmi sono diffusi da un vecchio trasmetittore valvolare ricavato da un aereo. Oltre alla musica, trasmette informazione, dibattiti, cronaca, approfondimenti, cinema, teatro, arte e cultura. Gli amici improvvisano senza una scaletta e senza registrare nulla (oggi, infatti, non esiste alcuna testimonianza audio). Due notiziari al giorno, in collegamento con le redazioni di Paese Sera, Manifesto, Quotidiano dei lavoratori e Notizie Radicali, formano il palinsesto informativo. L’emittente è una delle prime voci libere partenopee che usa collegarsi via telefono con le redazioni dei quotidiani per commentare le notizie con i giornalisti di quelle testate e per gli approfondimenti di varia umanità collabora con importanti istituti di cultura. Tra i collaboratori annovera Renato Marengo, Lucio Seneca, Gianni Cesarini. Grande musica, grande gente, grande professionalità con una sperimentazione che si sposta essenzialmente sul piano dei linguaggi. La radio è il luogo dell’approfondimento, della radiofonia colta, anche se si tratta di una radio aperta a tutti: dai radicali agli stalinisti, dalle femministe ai disabili, ai militanti del Movimento sociale. Ma i tempi non sono ancora maturi. Per ben due volte in diretta viene posta sotto sequestro dall’Escopost  “per interferenze con il segnale pubblico”. Ma la radio si riprende, sposta i locali in via Falvo 20 ed entrano Massimo Dessy, Enzo De Stefano. Tuttavia, difficoltà di carattere economico decretano, nel 1976, il passaggio a Geppy Rippa che la policitizza facendola diventare il primo nucleo campano di Radio Radicale, che di lì a poco diverrà la prima rete nazionale interconnessa. (R.R. per NL)
 
 

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