Storia della radiotelevisione italiana. Basilicata, ricordi radiofonici potentini

radio londra potenza - Storia della radiotelevisione italiana. Basilicata, ricordi radiofonici potentini
Basilicata terra di radio. 589.499 abitanti in tutto (meno della metà della sola città di Milano), di cui 68.632 a Potenza, capoluogo regionale.
Ed è proprio su Potenza che puntiamo i riflettori in questa puntata della nostra virtualmente infinita ricerca storica sulle stazioni radiofoniche e televisive italiane, soffermandoci su quelle che non ci sono più, ma che hanno lasciato il segno. E tra le più famose prime emittenti cittadine non più in attività va annoverata Radio Pretoria Uno (il nome fu preso dalla Via Pretoria, la via principale del centro storico di Potenza), collegata alla televisione locale Telepretoria Uno (logo a fianco), originariamente denominata Radio Televisione Lucana. Una stazione dal formato generalista con robusti contributi informativi, attiva sui 102,100 MHz, che esordì nella tarda seconda metà degli anni ‘70 e concluse l’attività intorno alla metà degli anni ’80 (la tv sarebbe sopravvissuta fino al 1990, scindendosi in due reti, di cui una destinata alla ripetizione della milanese Rete A). Radio Regione Potenza - Storia della radiotelevisione italiana. Basilicata, ricordi radiofonici potentiniDopo la fase pioneristica (Potenza annovera una delle prime radio pirata italiane, Radio Potenza Centrale, ancora in attività dal 1973), e quella della sperimentazione (è il caso di Canale 100, 100,500 MHz, di Radio Londra 94,000, 94,400 e 94,800 MHz e di Nuova Radio), gli anni ’80 segnarono la fase della creatività. E’ in questo contesto che, nel 1980, venne inaugurata Radio Antenna Europa (100,000 MHz, 100,300 MHz e 102,800 MHz), frutto di una scissione di Radio Activity di Potenza (99,300 MHz e 99,600 MHz), storica stazione potentina che aveva sede in Largo d’Errico 12.
Un nucleo costituito da una trentina di soci che, collocati gli studi in Corso Garibaldi 18, partirono veramente alla grande. Fu infatti la prima emittente ad attivare un impianto FM a Monte Lifoi, nella postazione di BRT un’altra delle tre tv locali storiche di Potenza (la terza fu Tele Papi). La frequenza principale su cui operava Antenna Europa (102.800 MHz) era una “bomba” e serviva, a quei tempi, molti centri urbani di Basilicata, Puglia e Campania.
Ma anche la più intensa creatività, prima o poi, tende a spegnersi e così, agli inizi del 1988, passata la voglia di fare radio nel senso goliardico del termine, si decide di passare la mano. A succedere sulla frequenza 100,000 MHz a RAE fu Radio Idea Potenza (sulle cui ceneri è sorto sul finire del millennio scorso la società Emmedue, alla quale fanno riferimento Radio Carina, Radio Cuore Basilicata e Radio Energy), mentre sui 100,300 MHz sarebbero stati veicolati i programmi di Radio Regione Stereo. telepretoria 246x300 - Storia della radiotelevisione italiana. Basilicata, ricordi radiofonici potentiniIndimenticata per i radiofonici del capoluogo della regione che fino al 1947 si chiamava Lucania, è poi l’esperienza di Radio Potenza Città, 101,500 MHz, un tripudio di inventiva destinato però ad infrangersi contro le ingenti spese di sostentamento fino alla decisione della chiusura, nel 1986, per lasciare spazio ad un prodotto del tutto differente (Radio Speranza). Nel 1982 esordì nell’etere Radio Antenna 2000, FM 95,300 MHz (e 95,700, 100,400 e 101,800 MHz) per volontà di alcuni giovani potentini, di cui almeno due sarebbero rimasti saldamente sulle scene radiofoniche: Antonio Marte (editore di riferimento della citata Emmedue) ed Enzo Altieri, esponente della seconda vita della storica Radio Sud (101,000, 101,300, 104,300 MHz), fondata nel 1977 da Antonio Polese, Michele e Antonio Caporale e Walter Rassegna. Radio Antenna 2000 rappresenterà un passaggio importante per l’etere lucano, in quanto le sue frequenze diverranno vettori delle trasmissioni della rete nazionale friulana Radio Italia Network (oggi Virgin Radio), attraverso un complesso reticolo di ponti radio (a tempi il satellite per gli usi di interconnessione era di là a venire) che veicolava il segnale dal profondo nord (Udine) fino alla radioelettricamente disagiata città lucana. tralicci imbiancati 300x225 - Storia della radiotelevisione italiana. Basilicata, ricordi radiofonici potentiniMa Potenza, così come quasi tutti i capoluoghi di provincia italiani, fu teatro, nella politicamente incandescente seconda metà degli anni ’70, anche di importanti iniziative di carattere informativo, come Radio Città Futura, stazione omonima della più nota radio romana, dalla grande diffusione (attraverso impianti a 93,500 MHz, 98,800 MHz, 105,000 MHz e 108,000 MHz la si ascoltava in Basilicata ma anche in diverse province della Puglia, della Calabria, dell’Abruzzo e del Molise), che fondata nell’anno del Movimento studentesco, tentò anche la strada di un circuito lucano, denominato Linea Radio, per poi chiudere per inedia sul finire degli ’80. Ma tra le radio news oriented va annoverata, soprattutto, la presenza di Radio Stampa, un prodotto informativo di qualità, che faceva capo alla tv BRT ed operava sulla frequenza 102,500 MHz, che oggi, risintonizzata a 102,400 MHz, ospita RMC. Nel 1988 due storiche emittenti potentite si fusero: Potenza Radio Stereo e Radio Regione diedero il vita ad una nuova stazione che assunse il nome della seconda. La nuova Radio Regione disponeva di un reticolo di frequenze invidiabile: 89,800 MHz, 90,400 MHz, 92,500 MHz, 93,900 MHz, 100,700 MHz.italia network - Storia della radiotelevisione italiana. Basilicata, ricordi radiofonici potentini La sede fu posta in Via Mazzini nel capoluogo di regione lucano e la direzione responsabile della testata giornalistica fu assunta da Giuseppe Fiorellini (proveniente da Radio Londra Potenza). Della partita erano anche Antonio Marte (direttore dei programmi) e Donato Colangelo (marketing). Nel frattempo, come stava accadendo più o meno in tutta Italia, a partire dalla seconda metà degli anni ’80, anche Potenza fu invasa dai segnali delle emergenti reti nazionali. La prima a giungere in città fu probabilmente la romana RDS (allora Radio Dimensione Suono), che rilevò, nel 1988, la frequenza di Radio Onda Libera di Potenza (91,600), e successivamente da Prima Radio la 91,800 MHz, in sostanziale concomitanza con Radio Radicale, che invece succedette a Radio Regione Stereo sui 102,900 MHz (della citata Radio Antenna Europa) per poi integrare la copertura con la frequenza 92,450 MHz della stessa emittente e successivamente con i 107,100 MHz).

Seguirono la milanese Radio 105 (sui potenti 105.350 MHz da Monte Lifoi e sui 95.300 MHz di Radio Antenna 2000), l’udinese Radio Italia Network (sui 102,100 MHz di Radio Pretoria Uno, passando per Radio Sud) la napoletana Kiss Kiss (sulle frequenze 105.700 e 93.600 MHz, già appartenuta a Radio Città Futura) e la comasca Radio Maria (su 96,600, 104,600 e 107,900 MHz, che avevano trasmesso Radio Città Futura). Negli anni ’90 giunsero poi in città le rimanenti reti.
Nella prima metà del decennio fu collegata la romana Italia Radio, oggi m2o (attraverso i 106,100 MHz di Rete Sud Audio di Muro Lucano), le milanesi Radio Dee Jay (rilevando da Rete Lucana ex Radio Regione Stereo la frequenza 100,700 MHz, integrata poi da 98,250 MHz), Radio Italia (attraverso la frequenza 101,300 MHz di Radio Sud) e RMC (sui citati 102,400 MHz di Radio Idea, ex Radio Stampa).RADIO MONTECARLO LOGO STORICO 300x117 - Storia della radiotelevisione italiana. Basilicata, ricordi radiofonici potentini
La seconda metà dei ’90 segnò invece l’accesso nello spettro FM di Potenza delle rimanenti reti lombarde: Radio Capital (sui 94,700 MHz di Radio Idea e prima ancora di Rete Lucana, e sui 104,900 MHz di Prima Radio), di RTL 102,5 (non sulla “frequenza nazionale” già presidiata da RMC, bensì sui 98,700 MHz di Rete Argento, che già veicolarono Radio Città Futura, e gli ottimi 99,000 MHz di Radio Activity). La spartizione dell’etere potentino da parte degli outsider proseguì poi nella seconda metà del decennio ad opera di syndication e superstation. Nel 2010 le emittenti locali con sede a Potenza sono meno di una decina.
Sempre più che a Milano, va detto. (M.L. per NL)

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