Meno di una settimana fa l’ex editore di ETL Varese Video (acronimo di Emittente Televisiva Locale) Maud Ceriotti ha comunicato la decisione di donare al Centro Internazionale Insubrico dell’ateneo varesino, l’intero archivio dell’antica tv varesina che ha trasmesso fino al 1983.
Notissima all’epoca delle tv libere a Varese e nell’alto milanese, la stazione nacque nel 1974 con la sigla RTL, per poi passare a Varese Video nel 1976 e quindi a ETL di lì a poco. Fondatore fu Luciano Giaccari, che attivò gli impianti UHF 45 da Campo dei Fiori (il principale) e i sussidiari 50 e 68. La sede era a Varese, in via del Cairo 4 con un palinsesto ovviamente eterogeneo basato su un seguito notiziario locale, su film, telefilm, cartoni animati, programmi sportivi, incontri di calcio del Varese, e l’immancabile programma di Maurizio Seymandi Superclassifica show. Dopo aver aderito alla syndication “rossa” Net nel 1980, ETL entrò a far parte del nascente network di Rusconi Editore Italia 1 (stazione madre la milanese Antenna Nord), nel quale si stemperò definitivamente nel 1983 dopo il passaggio della rete alla Fininvest (che utilizzò i canali per potenziare Rete 4). Costituito da 345 videocassette U-matic ¾ di pollice, interamente registrate, contenenti i programmi e le trasmissioni prodotte da ETL e quindi liberi da diritti il materiale costituisce un prezioso serbatoio di contributi socio-culturali-economici del territorio. Come ha rivelato il prof. Andrea Bellavita, docente di Linguaggi Crossmediali presso l’Università degli Studi dell’Insubria, che ha effettuato un accertamento analitico di questo straordinario archivio della comunicazione televisiva locale, “l’esperienza di ETL rappresenta in termini esemplari e indiziari un particolare momento della storia della televisione e dei media italiani, cioè la nascita delle emittenti private a emittenza locale, come primo esperimento di televisione privata, destinata a confluire nell’emittenza nazionale”. Si tratta di un patrimonio archivistico davvero considerevole, in grado di costituire un inciso degno di nota nel quadro generale della storia della comunicazione locale e in modo specifico per il varesotto. Ciò in quanto l’archivio di ETL presenta un’intera raccolta che comprende non soltanto documenti storici utilissimi nello studio della progressiva liberazione della comunicazione mass-mediatica in ambito televisivo (e quindi di tutto ciò che ruota attorno alla sua stessa storia), oltre a dare rilievo ad ulteriori materiali storiografici, politici e culturali rimasti sino ad oggi privi di precedenti studi specialistici, come ad esempio “alcuni documentari riguardati la vita di Varese negli anni ’70, durante il periodo difficile del terrorismo”, spiega Maud Ceriotti. Mostrando un video sull’attentato al dottor Lombardo e parlando del suo lavoro, l’ex editore dichiara: “Il servizio doveva essere così com’era, non c’era tempo per scrivere le domande perché avevo già la scaletta e sapevo cosa dovevo fare. Quello al dottor Lombardo è uno dei servizi che si sono mantenuti meglio durante il tempo, ma insieme a lui ce ne sono tanti altri ed è un piacere dare il comodato all’Università per effettuare la digitalizzazione. Rimango sempre a disposizione per aiutare, soprattutto nell’identificazione delle persone intervistate”. Da pochissimo sono state emesse dunque, anche le disposizioni per ciò che riguarda l’intera catalogazione dell’archivio da parte dell’ateneo. In base a quanto dichiarato dal prof. Bellavita “Prima verrà effettuata un controllo capillare dell’intero archivio ed in seguito si passerà alla fase di digitalizzazione, cercando sempre di mantenere l’originalità dei filmati e delle immagini. Si farà una cartografia dei contenuti e avremo la fortuna di lavorare su materiale prezioso, dal punto di vista storico e comprendendo anche la storia del giornalismo e della televisione. L’archivio sarà accessibile a tutti, studenti, professori e persone esterne all’Università”. Secondo il prof. Fabio Minazzi, direttore del Centro Internazionale Insubrico, si tratta di un apprezzabile avvenimento. Felice, si esprime con grande riconoscenza: “Un sentito grazie a Maud, che permette di riattivare la memoria storica e lascia che questi importanti archivi vengano messi a disposizione dell’Università. Senza trascurare come, tale materiale, offrirà la possibilità agli studenti e ai ricercatori del corso di laurea di Scienza della Comunicazione del nostro ateneo di aprire innumerevoli nuove piste di ricerca e di studio”. (E.M. per NL)