Complice la Pasqua, ecco un doppio appuntamento, questa settimana, con la rubrica (di norma domenicale) Storia della Radiotelevisione Italiana.
Dopo aver (ri)dato spazio a TVS Telexpress – Teleciocco, cellula iniziale del network Elefante Tv e seme della prima rete nazionale privata italiana, parliamo oggi di una particolare esperienza di un’altra creatura tv della prolifica famiglia Marcucci: Videomusic. Attingendo all’ottimo blog Memorie Televisive, diamo conto della prima diretta tv nazionale ufficiale di una tv privata italiana. Uno schiaffo alle autorità, un azzardo (calcolato) in un periodo storico molto critico per la tv privata italiana. L’esperienza del 1986, in verità, era la riproposizione di quella di TVS Telexpress del 1976, allorquando era stato trasmesso in interconnessione su scala interregionale il Rally del Ciocco. Ma se all’inizio della seconda metà dei ’70 la provocazione del gruppo toscano (interessato a dimostrare le proprie potenzialità tecnico-editoriali decisamente superiori alla media dell’imprenditoria tv locale del tempo) era limitata alle regioni allora servite dalla Società Impianti Televisivi (SIT) di Guelfo Marcucci con la ripetizione dei programmi in Italia di TMC, 10 anni dopo l’iniziativa aveva un ben più aspro sapore politico ed era promossa attraverso una infrastruttura tecnica che toccava ormai i 3/4 del territorio nazionale.La vicenda è così ben raccontata dai colleghi di MT, da limitarci a riproporre integralmente il loro pezzo. “Sembra una data come tante altre ma in realtà il 10 novembre 1986 segnò un passaggio fondamentale nella storia della televisione italiana. Quel lunedì infatti una Tv privata ruppe per la prima volta uno dei tabù più temuti dal pur intraprendente mondo televisivo commerciale: il divieto di trasmissione in diretta nazionale. Il merito spetta a Videomusic, piccolo network rivolto al pubblico dei giovani, che in soli due anni di attività si era conquistato un posto unico nel panorama italiano avendo basato la propria programmazione esclusivamente su videoclip e programmi musicali, diventando così la prima emittente televisiva d’Europa completamente dedicata al mondo della musica sul modello della già famosa MTV americana. L’idea nacque per caso quando i responsabili della rete, dopo aver lavorato per giorni alla preparazione di un lungo speciale sugli Spandau Ballet in occasione del loro ritorno in Italia, pensarono che un evento così importante per tantissimi ragazzi avrebbe meritato l’onore della diretta. Di punto in bianco decisero quindi di trasmetterlo senza ricorrere alla consueta “interconnessione funzionale” adottata fino ad allora da tutti i network, che consisteva nell’invio alle singole reti di videocassette preregistrate contenenti i programmi da diffondere più o meno simultaneamente. Questo tipo di trasmissione era diventato legale grazie alla conversione in legge dei tre decreti Berlusconi, varati dal governo Craxi dopo l’oscuramento delle reti Fininvest ordinato da alcuni pretori sul finire del 1984, che facevano testo in attesa della regolamentazione definitiva del settore che per tutta una serie di motivi si ebbe solo nel 1990 con la legge Mammì. Invece la vera diretta basata sulla trasmissione attraverso ponti radio, definita legalmente “interconnessione strutturale”, rimaneva ancora off-limits per i privati. Ma la decisione non venne concepita come un attacco alla Rai che fino ad allora ne deteneva l’esclusiva. Come dichiarò Marialina Marcucci, figlia del proprietario di Videomusic, “La nostra non ha certo voluto essere una sfida. Se abbiamo osato è soltanto perché vogliamo dimostrare che non facciamo del male a nessuno, anzi”. Per la trasmissione Videomusic sfruttò la rete di ripetitori della Società Impianti Televisivi – SIT, installata in tutta Italia a partire dal 1974 dal padre di Marialina, Guelfo Marcucci, che permetteva di coprire fino al 75% del territorio nazionale. Era la stessa rete che negli anni precedenti aveva supportato il progetto Rizzoli di PIN – Primarete Indipendente e successivamente era rimasta inutilizzata. Il momento sembrava propizio. Gli Spandau Ballet erano al culmine della carriera e si contendevano con i Duran Duran il pubblico dei giovanissimi, in una sorta di versione anni ’80 della ben più famosa rivalità tra Beatles e Rolling Stones. In Italia avevano già ottenuto un grande successo e proprio nel nostro Paese decisero di dare il via il 7 novembre al tour mondiale di presentazione del nuovo album Through the Barricades con un concerto al Palaverde di Treviso. Poi il passaggio il 9 a Domenica In ospiti di Raffaella Carrà, con il consueto assedio degli studi Rai da parte dei fan, e il giorno successivo il primo dei due concerti fiorentini. Videomusic, che aveva gli studi nel complesso “Il Ciocco” di Barga vicino Lucca, non poteva lasciarsi sfuggire l’occasione e dopo frenetiche trattative con il complesso inglese ottenne l’autorizzazione per una chiacchierata alle 21, la trasmissione dei primi tre brani del concerto, di quelli finali e dei bis. Ridotto dalle 24 ore inizialmente previste alle 9 definitive, alle 3 del pomeriggio di quel 10 novembre iniziò quindi lo Spandau Ballet day con il primo collegamento in diretta dal Palasport di Firenze. Per tutta la giornata servizi, interviste e infine il concerto vero e proprio tennero incollato allo schermo un considerevole numero di ragazzi che non potevano essere fisicamente presenti all’evento. Nonostante l’impatto dell’iniziativa non ci fu nessuna reazione ufficiale da parte dei due principali network interessati a loro volta alla diretta, Fininvest ed Euro Tv, mentre la Rai si limitò a esprimere stupore per la mancata reazione del Ministero delle Poste. L’assenza di prese di posizione politiche e reazioni giudiziarie può forse essere spiegata con la particolare natura di Videomusic, che non intendeva insidiare il servizio pubblico nel campo dell’informazione nazionale come altre Tv tentarono inutilmente di fare prima e dopo quella data. Il successo mediatico dell’operazione non fruttò però maggiori introiti pubblicitari. Come spiegato da Marialina Marcucci: “purtroppo la decisione è stata troppo rapida per portarci tanti soldi in pubblicità. Lo consideriamo un investimento in immagine per il futuro”. E i frutti non tardarono ad arrivare. Due mesi dopo Videomusic stabilì un altro clamoroso primato, diventando la prima televisione privata a collaborare con la Rai per la produzione e trasmissione di un programma, Notte Rock. The World Music Video Awards. Fu solo l’inizio di una serie di collaborazioni che portarono la Tv pubblica a trasmettere nel corso degli anni diversi concerti live con il marchio VM della rete del Ciocco“. (M.L. per NL)
Bibliografia:
Gli Spandau in diretta di Daniela Brancati su La Repubblica dell’11 novembre 1986
Spandau e “diretta trasgressiva” di m.v. su La Stampa del 12 novembre 1986
postfazioni
Inserito da redazione@newsl… il Sab, 30/04/2011 – 17:23.
Sono l’autore dell’articolo sulla diretta del 1986 di Videomusic che avete ripreso qualche giorno fa. Ho corretto l’articolo il giorno stesso che lo avete pubblicato, in realtà senza sapere che era apparso sul vostro sito, in quanto mi ero già ricordato in precedenza della diretta del 1980 di Elefante di cui avevo trovato notizie più di un anno fa, e che però mi era passata di mente dispersa tra le tante notizie sulla storia della tv che regolarmente vado cercando. Quando ho scritto l’articolo sono rimasto ingannato da una delle fonti utilizzate che riportava lo Spandau Ballet Day appunto come prima diretta nazionale. o intenzione da tempo di approfondire le ricerche sulla SIT e la famiglia Marcucci ma come per tante cose della televisione toscana ho difficoltà a reperire notizie che non siano passate sui quotidiani nazionali più diffusi. Nel caso della diretta del Rally del Ciocco 1976 poi neanche su La Nazione ho trovato traccia dell’avvenimento. Vorrei quindi chiedere al signor Ruggero Righini se può indicarmi eventuali fonti scritte che trattino queste trasmissioni di cui pochi sanno e che trovo molto interessanti. Cordiali saluti
Emanuele Borghetti
La prima diretta tv nazionale privata risale al 13/14-06-1980