Questa settimana la nostra rubrica focalizza la storia dell’emittente libera umbra Radio Orvieto attraverso un filmato d’epoca postato su YouTube ed il contributo di Broadcast Italia.
"Radio Orvieto, quella storica in FM, è stata concepita nel 1975, tra gli archi di S.Andrea, e, quando era troppo freddo, nella roulotte di uno di noi – spiega Broadcast Italia raccogliendo la testimonianza di uno dei fondatori – Il primo “vagito” risale al 1976: un brano (“Panama red” dei New Riders) apriva le trasmissioni, poi seguiva la voce di uno speaker che diceva “State ascoltando Radio Orvieto, emittente popolare umbra che trasmette sui 102.700 Mhz”. Alcuni anni dopo, abbiamo saputo che avevamo qualcosa in comune con la prima radio italiana, Radio Bologna, che nacque nel 1974. Infatti noi l’avevamo ideata all’interno di una roulotte, Radio Bologna trasmetteva in una roulotte, spostandosi in continuazione, per sfuggire all’eventuale sequestro: dopo una settimana una volante della Polizia li individuò e furono interrotte le trasmissioni. Un esperimento, quello di Radio Bologna, che aprì spazi e prospettive di portata storica, considerato ciò che sarebbe avvenuto poi. Nel caso di Radio Orvieto, l’inizio delle trasmissioni in FM è stato possibile grazie ad alcuni compagni che lavoravano in un’azienda locale che realizzava trasmettitori radio. Sì, ci chiamavamo “compagni” perché condividevamo tutto, e c’era un forte senso di appartenenza, pensavamo veramente che fosse possibile cambiare, soprattutto convinti che la nostra vita sarebbe stata diversa da quella dei nostri padri. Ricordiamo ancora con entusiasmo ed emozione il giorno in cui con una AMI4, un’automobile, ci recammo a Roma per acquistare tutto l’occorrente per le trasmissioni. I soldi necessari li ottenemmo con una “maxi” colletta. Quali erano le nostre intenzioni? Dare voce ai soggetti tradizionalmente esclusi dalle radio (studenti ed operai, per esempio). La nostra idea era di contrapporsi all’informazione “verticale” dei mass media del potere, con un nuovo modo di fare informazione, la comunicazione di massa. Il nostro palinsesto? Tanta musica rigorosamente senza interruzioni, le interminabili rassegne stampa, il microfono “aperto” agli ascoltatori senza alcuna censura, registrazioni effettuate all’esterno, i collegamenti con altre radio quali Radio Popolare di Milano e Radio Proletaria di Roma. Ma Radio Orvieto non era solo una radio, di fatto era un collettivo politico che, soprattutto nel 1977, organizzò assemblee pubbliche, varie iniziative, trasmissioni delle campagne elettorali per alcuni referendum, ad esempio quelli contro la legge Reale sull’ordine pubblico e quello contro il finanziamento pubblico dei partiti. Realizzammo anche una serie di diapositive, la cui proiezione era accompagnata da commenti ironici sulle consistenti proprietà di alcuni cittadini orvietani che dichiaravano un reddito molto basso. Poi una rassegna cinematografica nella quale furono proiettati film molto particolari. Alcuni anni dopo, nel 1980, le trasmissioni di Radio Orvieto cessarono, in primo luogo per difficoltà finanziarie dovute al fatto che scegliemmo di non accettare pubblicità e di affidarci esclusivamente sul volontariato. Altre radio, in Italia, fecero scelte diverse che le portarono a non essere più voci libere, ma a divenire radio commerciali, come sono attualmente gran parte delle radio private. Inoltre noi non avevamo alcun appoggio, né da parte di sponsor, né da parte di organizzazioni politiche (il PCI, ad esempio, aveva un certo timore di una voce libera e non controllata). Concludendo, una precisazione: attualmente coloro che parlano di radio libera o privata tendono a considerarle la stessa cosa. In realtà le radio libere di allora non avevano niente a che fare con le radio private di oggi". Nel nuovo millennio Radio Orvieto è in qualche modo risorta attraverso il portale www.radiorvietoweb.it, che ospita anche diversi contributi audio storici dell’emittente che lo ha ispirato. (R.R. per NL)
Videostoria: Radio Orvieto 1977