L’emittente è una voce fuori dal coro che trasmette, quasi in clandestinità, le canzoni controitaliane del primo cantautore di musica alternativa di destra Fabrizio Marzi e dei gruppi Gli Amici del Vento, La compagnia dell’anello e gli Zeta Pi Emme su 89.500 e 92.400 MHz (frequenza di lì a qualche anno abbandonata a favore del 92,5 MHz di Radio Lombardia, nonostante all’inizio rispondesse meglio della principale a 89,500 MHz, in vaste aree incompatibile con l’isofrequenza Radio Nord Ovest di Pero) ovviamente permeate dall’ideologia del M
SI. Nello staff vi sono molti volontari diretti da Ignazio La Russa (futuro politico con impegni di governo) e coadiuvati dal vero (quanto riservato) deus ex machina dell’emittente: la moglie di Servello, Donatella. Con lui ci sono altri ragazzi che faranno strada nella politica italiana: Maurizio Gussoni (diverrà vicepresidente del Corecom Lombardia), Dario Vermi (sarà vicepresidente della Provincia di Milano), Amina Fiorillo, una delle voci delnotiziario (e futura moglie di Maurizio Gasparri), Valter Pancini, Andrea G. Pinketts (scrittore), Guido Giraudo, Guido Bombarda, Alex Voglino, Gabriele Minzon, Gianni Paluotto, Massimo Turci (segretario del FdG in onda il sabato pomeriggio con una trasmissione di commenti politici), Emanuele D’Angelo, Fabio Ruzza (musica alternativa), Luca De Giorgi, Eleonora, Andrea Cornini, Giorgio Albertini. Lo scopo della radio è quello di dialogare col mondo universitario sulla scia dell’omicidio dell’attivista di destra Sergio Ramelli avvenuto a Milano il 13 marzo 1975. La Radio fa politica di destra, ma sa anche essere – pur coi limiti del format e del target – una radio di intrattenimento con programmi di vario genere: dall’informazione ai programmi per bambini, a quelli sportivi, perfino un programma di criminologia condotto da un dirigente del carcere di San Vittore. E qualche concessione allo standard dell’epoca, con le dediche telefoniche per i brani richiesti. Tra le rubriche più ascotate ci sono “Periscopio” con Guido e Massimo e “Brioss” con lo speaker che puntualizza con vera e propria provocazione: “Due esse come SS”. Radio University effettuerà anche una storica diretta in occasione della visita di Papa Paolo VI in piazza Cinque Giornate trasmessa da Maurizio Gussoni con un apparato cb amatoriale per il collegamento con gli studi centrali. La Radio si allarga presto, spostandosi in via Benvenuto Cellini 5 e apre una succursale a Pavia con la denominazione Radio University 2, presso la sede del Fronte della Gioventù. All’inizio i collaboratori della sede decentrata, guidati da Carlo Nola, registrano due ore al giorno di trasmissione e tutte le mattine portano i nastri a Milano da dove vengono instradati sui diffusori (in seguito un ripetitore su 89,6 MHz a Monte Bruciato in provincia di Pavia permetterà le trasmissione in autonomia). La radio ha successo (seppur di nicchia) e, a seguito delle incessanti richieste, apre una terza unità locale, Radio University 3, a Lecco su 92.700 MHz (frequenza oggi appannaggio del gruppo Media Hit). Ma la gloria è effimera, anche in considerazione dei grossi problemi di sintonizzazione a causa dell’infelice sito di emissione della frequenza principale 89,500 MHz da Viale Abruzzi (rigidamente in monofonia) e della decisione di non dotarsi di una struttura commerciale per la raccolta pubblicitaria. La stazione, così, inizia dal 1983 una lenta agonia che si concluderà sul finire degli anni ’80, allorquando la sua frequenza (ormai oggetto di continui spegnimenti) viene rilevata da Alberto Hazan (patron di Radio Studio 105 e di RMC Italia) per ampliare la diffusione di RMC (con opportuna delocalizzazione al grattacielo Breda, principale postazione cittadina che consente finalmente al diffusore un servizio metropolitano). Oggi il suo impianto, dopo aver veicolato i programmi di RMC, Rock FM, Lattemiele e di Radio 101, ospita Radio Margherita. (R.R. per NL)