La storia della radiotelevisione italiana giorno dopo giorno aggiunge tasselli al mosaico della primogenitura delle emittenti.
Naturalmente chi si cimenta nel lavoro di riscostruzione storica rischia di incappare in qualche scivolone, tanta è la voglia dei pionieri di farsi passare per primi e, per i cronisti, l’impossibilità (per mancanza di fonti alternative) di verificare i racconti e le date. Non è infatti infrequente che gli esordi delle emittenti locali vengano retrodatati in un moto d’orgoglio volto al conseguimento del non codificato titolo di "prima emittente libera italiana". Così, quando non è possibile verificare, a noi non resta che riportare la notizia nella forma più cauta, farcendola con opportuni condizionali. Posto tale cappello introduttivo, diamo conto questa settimana di quello che potrebbe essere stato uno dei primi esperimenti tv privati via etere nel nostro paese che, secondo la testimonianza di Stefano Asinari (www.storiaradiotv.it), avrebbe avuto luogo addirittura 45 anni fa. Nel 1965, infatti, il marchio Tele savona sarebbe comparso nell’etere come radiotelefono televisivo tra lo stesso Asinari (tecnico costruttore e riparatore tv) e l’amico Giovani Sciandra (oggi scomparso). Quasi per gioco, o per necessita concreta di interscambiare informazioni visive, il pioniere tv avrebbe assemblato due telecamere per parlare e vedersi col collega. In pratica, Asinari e Sciandra realizzarono un videocitofono televisivo a lungo raggio. Dopo una serie di prove sperimentali durate 5 anni, nel 1970 i due amici decisero di irradiare a colori qualche cartone animato. Cominciarono così a trasmettere dal laboratorio di Asinari di via Bevilacqua 15r a Savona (zona piazza Martiri della Libertà) con un trasmettitore autocostruito di ben 15 watt di potenza (per l’epoca, un’enormità) in banda VHF III, sui 175 MHz, con immagini captate addirittura a Roma e a Nettuno. La messa in onda di immagini e contributi audiovisivi si sarebbe di lì a poco estesa a filmati, documentari, cartoni animati per bambini dalle 16 alle 18, per poi passare alla trasmissione giornaliera di film ripetuti alla fine dei programmi della RAI. Qualche anno dopo, l’emittente avrebbe poi mandato in onda anche il segnale della Televisione Svizzera Italiana escludendone la pubblicità, adeguandosi così al rigido principio fissato, all’art. 40, dalla L. 103/1975 disciplinante la ripetizione dei programmi esteri in Italia, molto in voga in quegli anni. La prima trasmissione ufficiale di Tele Savona avvenne il 20 novembre 1972, con la trasmissione in diretta di un matrimonio dalla chiesa dei frati Cappuccini. Il 20 luglio 1974 (e qui il documento che ripropoponiamo a fianco rende oggettiva la circostanza) fu registrata alla Camera di Commercio di Savona con il brevetto del marchio e la dizione "via cavo" (anche se col cavo TS non trasmise mai). Nonostante le premesse, però, Tele Savona non riuscì o volle sostenere l’onda d’urto causata dall’avvento nella seconda metà degli anni ’70 delle altre emittenti libere, chiudendo i battenti all’alba della nuova era tv italiana. (R.R. per NL)