E’ un logorante ritmo quello che prostra gli operatori radiotelevisivi italiani in questi mesi. La ripresa si annusa; ma quando sembra a portata di mano, ecco che l’incapacità della politica italiana di garantire continuità e solidità governativa la fa scappare in avanti.
Così si lavora a ritmi altalenanti: tanto per poco tempo; poco per tanto tempo. Distruttivo. I paesi emergenti guardano con interesse al mercato radiotelevisivo italiano, ma non vanno oltre le dichiarazioni d’intenti. Un’instabilità esecutiva cronica, uno spaventevole magma normativo che non ha pari al mondo ed una pressione fiscale alle stelle frenano entusiasmi imprenditoriali. Che, se incentivati, risolverebbero gran parte dei nostri problemi.