La raccolta pubblicitaria accusa un -18%. Tiratura in calo e introiti pubblicitari in declino. La Newspaper Association of America (NAA), una delle società di elaborazione dati del settore, ha stimato una drastica perdita delle inserzioni pubblicitarie, con cali che arrivano sino al 18% per il settore cartaceo e web. In particolare, le perdite principali si riferiscono al comparto merceologico, con riduzioni dell’11,7% per la grande distribuzione e del 31% da parte delle piccole compagnie pubblicitarie. In termini di ricavi tale flessione ha comportato una perdita del 15% manifestando una crisi che, nel settore di riferimento, è giudicata come la più sentita degli ultimi 40 anni. Va da sé che si temano ripercussioni anche sugli organici, considerato che, dall’inizio dell’anno, i quotidiani americani hanno “mandato a casa” più di 13mila dipendenti e l’escalation non sembra destinata ad interruzioni improvvise. Il Los Angeles Times ha, infatti, presentato un piano di esuberi per 75 unità, seguito a ruota da Gannet – il più grande gruppo editoriale USA – che ha licenziato oltre 3mila dipendenti. Questo scenario non è comunque una novità. Già nel mese di luglio ci furono le prime avvisaglie; infatti, la crisi del settore aveva portato alle dimissioni di alcuni esponenti dei piani alti del “Chicago Tribune” e del “Los Angeles Times”, contribuendo ad elevare lo stato di ansia degli editori. (M.P. per NL)