Qualche giorno fa avevamo scritto di quanto il governo mandarino fosse restrittivo, talvolta addirittura eccessivamente, riguardo a determinate influenze occidentali che cercano inutilmente approvazione in casa cinese. Oggi possiamo scrivere: restrittivi in tutto, fuorché nell’arte del tarocco. Sembrerebbe infatti che dalla Cina stia arrivando, con sufficiente soddisfazione di tutti coloro che non possono più aspettare, un clone dell’iPhone di Apple. La grande attesa, corredata tra l’altro da un vastissimo numero di articoli sulla questione, ha permesso al mercato cinese, in particolare alla società Meizu, di proporre a quello mondiale l’apparecchio miniOne, un telefono scopiazzato sia a livello estetico, sia a livello operativo. Design e funzioni di miniOne, non solo ricordano l’attesissimo smartphone di Steve Jobs, ma rendono lo strumento decisamente accattivante per qualunque utente e pronto per il presunto successo. Inoltre, il fantomatico plagio cinese costerà circa la metà del collega originale, avrà una disponibilità di pezzi maggiore di quasi dieci volte e dovrebbe essere messo in commercio ovunque entro la fine dell’anno. Che dire? Era il momento giusto per sfornare un prodotto simile e per rimarcare, ancora una volta, il primato del made in China nel mercato del tarocco: il recente passato ha visto nascere, tra le altre cose e sempre nella stessa repubblica popolare, anche Peri, clone della nostra nuova Fiat Panda, venduta a soli 4 mila euro. (Marco Menoncello per NL).