I dati dell’Osservatorio Stampa Fcp relativi a gennaio 2009 sono allarmanti. Rispetto allo stesso mese del 2008 la raccolta pubblicitaria cala del 25% per i quotidiani, del 32% per i settimanali e del 22% per i mensili.
Due notizie apparentemente non correlate danno l’idea di come l’editoria italiana sia da considerarsi in coma profondo. Da un lato uno stimato professionista come Ferruccio De Bortoli, direttore de Il Sole 24 Ore, rinuncia, dopo una riunione con il suo Amministratore Delegato, alla poltrona di Presidente della Rai, gentilmente offertagli da Letta e Franceschini. E nel comunicato stampa in cui motiva la sua rinuncia, si parla, oltre che dei dubbi relativi all’operatività del suo incarico in Rai, di un periodo di crisi particolarmente acuto, che necessita di direttori capaci di tenere duro, proprio quando la tempesta si fa più intensa. Dall’altro lato, a certificare questa crisi, arrivano i dati dell’Osservatorio Stampa Fcp, relativi alla raccolta pubblicitaria di gennaio 2009. I dati sono sconcertanti: rispetto allo stesso mese del 2008 i ricavi sono in picchiata. Meno 25% per i quotidiani, meno 32% per i settimanali, meno 22% per i mensili. E a testimoniare il fatto che davvero “non c’è trippa per gatti” ci sono i dati relativi agli spazi pubblicitari, che diminuiscono meno della raccolta pubblicitaria. Segno che gli editori, pur di tirare avanti, stanno abbassando i prezzi a cui vendono spazi pubblicitari. Mala tempora currunt. (Davide Agazzi per NL)
Due notizie apparentemente non correlate danno l’idea di come l’editoria italiana sia da considerarsi in coma profondo. Da un lato uno stimato professionista come Ferruccio De Bortoli, direttore de Il Sole 24 Ore, rinuncia, dopo una riunione con il suo Amministratore Delegato, alla poltrona di Presidente della Rai, gentilmente offertagli da Letta e Franceschini. E nel comunicato stampa in cui motiva la sua rinuncia, si parla, oltre che dei dubbi relativi all’operatività del suo incarico in Rai, di un periodo di crisi particolarmente acuto, che necessita di direttori capaci di tenere duro, proprio quando la tempesta si fa più intensa. Dall’altro lato, a certificare questa crisi, arrivano i dati dell’Osservatorio Stampa Fcp, relativi alla raccolta pubblicitaria di gennaio 2009. I dati sono sconcertanti: rispetto allo stesso mese del 2008 i ricavi sono in picchiata. Meno 25% per i quotidiani, meno 32% per i settimanali, meno 22% per i mensili. E a testimoniare il fatto che davvero “non c’è trippa per gatti” ci sono i dati relativi agli spazi pubblicitari, che diminuiscono meno della raccolta pubblicitaria. Segno che gli editori, pur di tirare avanti, stanno abbassando i prezzi a cui vendono spazi pubblicitari. Mala tempora currunt. (Davide Agazzi per NL)