"È in corso il passaggio dalla tv analogica a quella digitale terrestre. Data la situazione, i prezzi dei decoder stanno cambiando?", si chiede l’associazione di consumatori Altroconsumo.
Per saperlo, tra settembre e ottobre i consumatori sono andati a verificarlo nelle regioni interessate, in questo periodo, al passaggio (Trentino Alto Adige, Lazio, Campania). "Il caso più preoccupante è quello del Trentino Alto Adige: a transizione in corso, nel giro di un mese i prezzi sono lievitati del 13%, con punte del 20%. Un esempio? A settembre il decoder interattivo Telesystem in un punto vendita di Trento costava 79,90 euro, mentre solo un mese più tardi lo stesso negozio lo vendeva a 99 euro (+ 24%)", spiega Altroconsumo. "La situazione non è altrettanto fosca nel Lazio e in Campania, ma anche lì i prezzi dei decoder sono saliti prima del passaggio al digitale terrestre", continua l’ente, che ha pubblicato sul proprio sito una minitabella della variazione prezzi decoder settembre/ottobre 2009: Trentino Alto Adige +13%; Campania +2,5%; Lazio +1,3%. Oltre al problema dell’aumento dei prezzi, è da registrare la confusione degli utenti a riguardo del funzionamento dei ricevitori, che, lungi dall’avere uno schema tecnico-comportamentale unico, hanno funzioni disparate e modalità di programmazione assolutamente diverse che rendono pressoché impossibile fornire delle linee guida generali. Un problema tragico per l’utenza meno preparata sul piano tecnico. Avrebbe probabilmente aiutato la migrazione digitale il modello di gestione sostanzialmente univoco proprio del cosiddetto "decoder-unico", un apparato standardizzato il cui obiettivo (secondo i principi ispiratori UE che si sono succeduti dal 1995) dovrebbe essere quello di consentire la ricezione multiformato (sat, dvb-t e cavo) e di semplificare l’utilizzo da parte dei telespettatori attraverso, appunto, una schematizzazione del funzionamento a prescindere dai modelli. Ma, nonostante l’Agcom abbia avviato i lavori, l’apparato "universale" è ancora di là a venire.