(ADUC.it) – E’ la prima volta che l’alta corte si pronuncia sui servizi registrati con apparecchi nascosti e senza il consenso dell’interessato. Secondo la sentenza, le cui motivazioni saranno note tra qualche giorno, quel servizio si configura come un’intromissione illegittima nella sfera intima delle persone che vengono cosi’ private del diritto di comunicare liberamente. Fonti del tribunale precisano che la dottrina applicata non ha carattere generale, ma si riferisce al caso concreto, e che ogni causa di questo tipo fa storia a se’. Tuttavia, si tratta di un precedente importante, giacche’, sempre secondo questa fonte, ne’ la Corte Europea dei Diritti dell’uomo di Stasburgo ne’ la Corte costituzionale spagnola contano su precedenti in materia.