(ANSA) – Il governo socialista spagnolo ha dato luce verde oggi all’abolizione della pubblicità sulla Tv pubblica, approvando il testo preliminare del disegno di legge che sarà sottoposto durante l’estate al parlamento e che definisce la nuova chiave di finanziamento della televisione di stato Tve.
Il progetto, che secondo il quotidiano El Pais potrebbe essere attuato già nel prossimo autunno, prevede che le Tv private e i gruppi di telecomunicazioni contribuiscano al nuovo bilancio della Tv pubblica, compensando le perdite pubblicitarie (478 milioni previsti per quest’anno). La decisione di "ridurre drasticamente" la pubblicità sulla Tv pubblica era stata annunciata il mese scorso in parlamento dal capo del governo José Luis Zapatero. Al termine della riunione del governo la vicepremier Maria Teresa de la Vega ha annunciato l’adozione del provvedimento, che sarà sottoposto in un primo tempo al consiglio di stato e alla Commissione per il mercato delle telecomunicazioni. "E’ giunto il momento di prendere la decisione di abolire la pubblicità su Tve", ha detto. Il nuovo piano di finanziamento della Tv pubblica approvato dal governo Zapatero prevede la devoluzione al futuro bilancio della Tve dei proventi di due nuove tasse del 3% sulle entrate delle Tv private (140 milioni) e dello 0,9% su quelli dei gruppi di telecomunicazioni (290 milioni). Al bilancio della Tv pubblica sara’ destinata inoltre una parte (240 milioni) della tassa gia’ esistente sull’utilizzodelle frequenze radioelettriche. Infine lo stato contribuira’ a sua volta con 550 milioni al bilancio annuale Tve, valutato attorno a 1,2 miliardi. Le Tv private hanno accolto piuttosto con favore il nuovo dispositivo, considerando che beneficeranno del riiporto di buona parte della pubblicita’ che non andra’ piu’ alla televisione pubblica. I gruppi di Telecom hanno invece reagito negativamente affermando che trasferiranno sulle bollette pagate dagli utenti la nuova tassa dello 0,9%. De la Vega ha reagito alle critiche degli operatori Telecom affermando che ”sembra ragionevole che coloro che otterranno benefici e entrate” supplementari ”contribuiscano in parte al finanziamento del servizio pubblico”. La vicepremier ha aggiunto che in altri paesi Ue una tassa analoga e’ gia’ in vigore e ”non si capisce perche’ non possono pagarla in Spagna”. La numero due di Zapatero ha indicato come modello per la futura Tve senza spot quello della Tv pubblica britannica, perche’ la Bbc dimostra che ”la qualita’ non dipende dall’avere o no pubblicita’, ma dal fatto di avere un modello chiaro e di contare su risorse sufficienti per fare una buona televisione”.
Il progetto, che secondo il quotidiano El Pais potrebbe essere attuato già nel prossimo autunno, prevede che le Tv private e i gruppi di telecomunicazioni contribuiscano al nuovo bilancio della Tv pubblica, compensando le perdite pubblicitarie (478 milioni previsti per quest’anno). La decisione di "ridurre drasticamente" la pubblicità sulla Tv pubblica era stata annunciata il mese scorso in parlamento dal capo del governo José Luis Zapatero. Al termine della riunione del governo la vicepremier Maria Teresa de la Vega ha annunciato l’adozione del provvedimento, che sarà sottoposto in un primo tempo al consiglio di stato e alla Commissione per il mercato delle telecomunicazioni. "E’ giunto il momento di prendere la decisione di abolire la pubblicità su Tve", ha detto. Il nuovo piano di finanziamento della Tv pubblica approvato dal governo Zapatero prevede la devoluzione al futuro bilancio della Tve dei proventi di due nuove tasse del 3% sulle entrate delle Tv private (140 milioni) e dello 0,9% su quelli dei gruppi di telecomunicazioni (290 milioni). Al bilancio della Tv pubblica sara’ destinata inoltre una parte (240 milioni) della tassa gia’ esistente sull’utilizzodelle frequenze radioelettriche. Infine lo stato contribuira’ a sua volta con 550 milioni al bilancio annuale Tve, valutato attorno a 1,2 miliardi. Le Tv private hanno accolto piuttosto con favore il nuovo dispositivo, considerando che beneficeranno del riiporto di buona parte della pubblicita’ che non andra’ piu’ alla televisione pubblica. I gruppi di Telecom hanno invece reagito negativamente affermando che trasferiranno sulle bollette pagate dagli utenti la nuova tassa dello 0,9%. De la Vega ha reagito alle critiche degli operatori Telecom affermando che ”sembra ragionevole che coloro che otterranno benefici e entrate” supplementari ”contribuiscano in parte al finanziamento del servizio pubblico”. La vicepremier ha aggiunto che in altri paesi Ue una tassa analoga e’ gia’ in vigore e ”non si capisce perche’ non possono pagarla in Spagna”. La numero due di Zapatero ha indicato come modello per la futura Tve senza spot quello della Tv pubblica britannica, perche’ la Bbc dimostra che ”la qualita’ non dipende dall’avere o no pubblicita’, ma dal fatto di avere un modello chiaro e di contare su risorse sufficienti per fare una buona televisione”.