Una grande preoccupazione sta affliggendo gli operatori di rete spagnoli in vista dell’assegnazione del dividendo esterno per lo sviluppo della tecnologia LTE.
Il governo dovrebbe infatti sottrarre 9 canali dallo spettro radioelettrico televisivo per destinarli allo sviluppo del web senza fili, determinando un aggravamento della situazione patrimoniale delle emittenti, già sofferenti per la contrazione degli introiti pubblicitari. Nel merito, l’attuale governo ha annunciato che darà corso alla decisione della Corte Suprema, che avevabocciato la decisione del precedente esecutivo di assegnare a vari gruppi media, senza un’offerta pubblica (quindi con una formula di beauty contest), alcune licenze per canali Tv gratuiti. L’amministrazione vigente ha quindi ribadito che la materia rientra nel processo di riassetto delle frequenze televisive pensato per fare spazio alle reti telefoniche di quarta generazione e che i canali continueranno a trasmettere nel perdiodo di transizione. Le società televisive dovranno ora aspettare di capire cosa questo significherà in pratica, se i canali saranno chiusi o messi in vendita, aprendo al strada a potenziali concorrenti. Intanto, attraverso la Associated Commercial Television Union, hanno contestato la decisione sottolineando che il settore si trova di fronte a una "incertezza normativa senza precedenti". Secondo i rumors, Mediaset Espana, controllata di Mediaset, che in Spagna è il maggiore operatore Tv commerciale, potrebbe perdere due canali, mentre Atresmedia ne potrebbe perdere tre. Anche Net Tv di Vocento potrebbe perdere due canali, così come Veo TV di Unidad Editorial, controllata di Rcs. (E.G. per NL)