"Una percentuale molto significativa di ascoltatori della radio è probabilmente concentrata su determinati network o stazioni, che sanno come fidelizzare audience di grandi dimensioni, magari per raggiungere i loro legittimi obiettivi pubblicitari".
Il giornalista Andrea Lawendel del blog Radio Passioni introduce così un interessante post su Soundtap, una guida al meglio dei programmi radio. "C’è però anche una parte sicuramente più modesta di pubblico che ama selezionare i programmi radiofonici da ascoltare, alla ricerca di generi letterari o musicali, di specifiche notizie o commenti, di contenuti di servizio", continua il blogger. "Internet ha sicuramente agevolato questa categoria di ascoltatori più esigenti, moltiplicando le opportunità di ascolto dei programmi preferiti, specie per chi riesce di seguire canali radiofonici in più lingue. Ma come si sa, se il Web amplia a dismisura il cosiddetto outreach, le possibilità di accesso, tende anche a rendere particolarmente complessa l’individuazione e la selezione. Il progetto Soundtap va proprio in questa direzione: aiutare gli appassionati di programmi radiofonici lasciando che siano gli altri ascoltatori a fare da apripista e comunicatori. Il classico modello social applicato al problema delle guide-programmi in ambito radiofonico. Un problema che Internet, fra stazioni radio in streaming, Web radio e podcasting, ha reso particolarmente intricato. Soundtap è stato fondato da Handan Selcuk, Trip Sweeney e Sujay Vennam, una sede in University Avenue a Palo Alto (a pochi blocchi dai miei parenti!) e una esperienza maturata con progetti abbastanza simili: CollegeRadioMap, un mash up che geolocalizza le stazioni comunitarie e universitarie americane, e RadioCollective.org, più orientato alle radio "indie" a vocazione non commerciale. In campo televisivo la varietà di scelta e le dimensioni dell’audience giustificano la nascita di una industria editoriale delle guide programmi, cartacee o elettroniche che siano". "Per la radiofonia indipendente raccontata da Soundtap le cose sono molto diverse – continua Lawendel – il pubblico è di nicchia, il fattore pubblicitario assente e quindi l’unico modo per realizzare una guida attendibile consisteva nel reclutare proprio la partecipazione di chi ascolta. Una guida "human powered", come recita lo slogan ufficiale. Iscrivendosi a Soundtap si ha la possibilità di segnalare con un like una stazione o uno specifico programma. Il software incrocia i dettagli relativi all’ora di messa in onda e crea ogni volta un collegamento diretto allo streaming del programma segnalato. Un incrocio tra player, catalogo e guida composta dai lettori. Sulla videata di apertura compare sulla sinistra una lista dei programmi in onda in quel momento, eventualmente selezionabile per genere. Ciascun programma è contrassegnato dal numero di "mi piace" e da una breve descrizione visualizzata sfiorando il titolo del programma con il mouse (ma ci sono anche simboli riferiti ai palinsesti delle singole stazioni, alla URL del programma o della stazione e molti altri dettagli) e cliccando sul pulsante play può essere ascoltato in diretta streaming. Nel riquadro accanto vengono visualizzati gli utenti che sono collegati a una specifica stazione, con il loro profilo che riporta il numero di stazioni o programmi già segnalati. Un pulsante permette di lanciare lo streaming di un programma in modo random. Il sito è concentrato sul fenomeno delle radio universitarie e comunitarie degli Stati Uniti, ma come potete immaginare il modello potrebbe funzionare ovunque, Europa e Italia incluse. Il software potrebbe essere farcito (e non escludo che lo sarà nel prossimo futuro) di altre funzioni social, una chat, l’integrazione con Facebook, un forum, un registratore e naturalmente si potrebbe estendere il discorso ai podcast e ad altri generi di emittenti".