Per Gentiloni il 2012 per lo switch-off analogico/digitale è una data ottimistica. Se lo stesso ministro è scettico sulla possibilità di giungere effettivamente per tale data ad un definitivo traghettamento del segnale in tecnica numerica, l’utenza ancora si domanda quale siano i concreti vantaggi di questa “nuova” tecnologia, rispetto a mezzi più consolidati quali un sovrabbondante (in termini di offerta) analogico ed un esplosivo satellitare. Tuttavia, i segnali mostrano un altro agguerrito concorrente pronto a sbarcare sulle terre italiche: la tv via cavo, o meglio, via web (o DVB-C). La progressiva espansione anche nel nostro paese della banda larga prospetta infatti nuovi scenari di diffusione della tv, soprattutto per quanto attiene la televisione on-demand, per la quale Internet sembra il veicolo ideale. D’altra parte, il fatto che un colosso come Google si sia alleato con MTV per trasmettere filmati in rete lascia presagire grandi rivoluzioni. La stessa pubblicità on-line viaggia col vento in poppa e gli analisti stimano nel 10% la quota spettante sul mercato (particolare appeal stanno generando i videospot, destinati a sostituire i “vecchi” banner). Da aggiungere il fatto che la distribuzione via cavo sostanzialmente azzera i costi di diffusione, consentendo così una maggiore concentrazione delle risorse economiche sui contenuti. Certo, la diffusione via etere rimarrà imrpescindibile, ma potrebbe in un futuro divenire meramente complemento dell’antico cavo. (NL)