Il Comitato delle radio e delle televisioni locali si aggiunge alle proteste delle associazioni di categoria in merito alla soppressione delle provvidenze dell’editoria.
E aggiunge "che le TV Locali, nelle aree di prossima conversione al digitale, stanno ancora attendendo le modalità di distribuzione dei fondi stanziati a sostegno per la conversione degli impianti in digitale terrestre". "Stavamo attendendo una modifica alla legge 448/2001, per una più equa distribuzione dei contributi a sostegno delle TV locali" – spiega il CRTVL in un comunicato inviatoci oggi – e la modalità di erogazione dei fondi per la conversione degli impianti trasmissivi in tecnica digitale" e invece è pervenuta "la decisione del Governo di sopprimere le provvidenze dell’editoria". Continua quindi la nota "Riassumendo: 1. la pubblicità nazionale è appannaggio dei soliti noti grandi gruppi Radiotelevisivi; 2. la crisi ha visto una riduzione della pubblicità locale e delle televendite di almeno il 30%; 3. Le TV locali devono far fronte alle enormi spese di conversione degli impianti trasmissivi sul nuovo standard digitale imposto dall’Europa e, a riguardo delle aree di ormai imminente digitalizzazione, non sono ancora pervenute le modalità di distribuzione dei fondi stanziati a sostegno; 4. la legge 448/2001, va ad appannaggio di pochissime TV locali; 5. i grandi soliti noti gruppi Radio Televisivi, insieme alle poche TV Locali “in grazia” della legge 448/2001, cercano di regolamentare le numerazioni sul telecomando (L.C.N.) a loro esclusivo vantaggio, nel tentativo di relegare a posizioni remote quasi tutte le locali “bruciando” i loro 20 anni di avviamento; 6. l’Autorità a Garanzia della Concorrenza e del Mercato ha appena avviato un procedimento conoscitivo. Forse le attuali norme sulle limitazioni degli accentramenti di potere nel settore non sono sufficienti?; 7. i grandi, soliti, gruppi radiotelevisivi, hanno fanno incetta di canali e reti locali ormai sull’orlo del tracollo finanziario; 8. il governo sopprime le provvidenze dell’editoria alle radio e TV Locali. Chi vuole tutto questo? Chi vuole il controllo dell’informazione e dei media?"