La protesta delle radio e tv locali, private dal Governo, con l’approvazione della legge 25/2010 (conversione del DL Milleproroghe), dell’essenziale sostegno delle provvidenze per l’editoria, continua.
Non bisogna però allentare la pressione, perché le manifestazioni di solidarietà politica, giunte a centinaia in maniera trasversale, se non accompagnate da azioni concrete sul piano normativo, sono da considerare promesse in odore d’elezioni. Occorre, perciò, continuare il pressing e la sensibilizzazione pubblica sull’essenziale ruolo svolto dalle emittenti locali che, per il loro numero, sono l’unica garanzia di sopravvivenza nel nostro Pese di un’informazione radiotelevisiva libera ed indipendente. Intanto, alla protesta degli editori radiotelevisivi locali, dopo la FNSI, si è aggiunta l’Associazione della Stampa di Puglia. "L’Associazione della Stampa di Puglia è mobilitata contro i tagli dei contributi al settore dell’emittenza radiotelevisiva locale, decisi da governo e parlamento nel decreto “Milleproroghe” approvato alla fine di febbraio", si legge in una nota odierna. "In linea con le azioni già annunciate dalla Federazione nazionale della Stampa, i vertici del sindacato dei giornalisti pugliesi hanno incontrato questa mattina i colleghi dell’emittenza radiotelevisiva e dei giornali editi da cooperative, settore quest’ultimo minacciato da tagli ingiusti e indiscriminati. In particolare, l’Associazione della Stampa di Puglia ritiene necessario promuovere azioni di protesta, anche con gli editori dell’emittenza privata e con le loro associazioni di categoria, ai quali rivolge l’invito ad avviare in tempi brevi un tavolo di confronto a tutto campo sul sistema radiotelevisivo locale in Puglia. Occorre sensibilizzare il parlamento a restituire i finanziamenti cancellati, visto che si riferiscono all’esercizio 2009, e a mettere a punto un progetto di riforma dell’editoria che introduca criteri di rigore e di trasparenza nell’elargizione dei contributi. Senza correttivi, il taglio alle provvidenze per le spese elettriche, telefoniche e di agenzia contenuto nel decreto “Milleproroghe” priverà il sistema radiotelevisivo pugliese di circa 2,2 milioni di euro per il 2009. A questi vanno aggiunti i tagli già previsti dalla finanziaria 2010, in base ai quali il fondo annuale di 150 milioni di euro riconosciuto su base nazionale all’emittenza radiotelevisiva privata sarà ridotto di 20 milioni quest’anno, di 90 milioni nel 2011 e di 55 milioni nel 2012. Considerato che il settore dell’emittenza radiotelevisiva privata occupa stabilmente in Puglia 883 addetti, di cui 215 sono giornalisti, l’Assostampa di Puglia ritiene che i tagli possano mettere a rischio centinaia di posti di lavoro, infliggendo un colpo durissimo al pluralismo dell’informazione", spiega il comunicato. «Il sindacato dei giornalisti – ha detto Raffaele Lorusso, presidente di Assostampa Puglia, concludendo i lavori – non è contrario ad una legge di riforma del sistema. Pretende, però, che siano fissati una volta per tutte criteri di rigore e trasparenza. I contributi pubblici alla carta stampata e all’emittenza radiotelevisiva locale non sono elargizioni liberali, ma il corrispettivo di un servizio pubblico fondamentale come l’informazione assicurato ai cittadini anche a livello locale, oltre che uno strumento per salvaguardare il pluralismo. Con l’avvento del digitale terrestre, è necessario fissare un tetto alla raccolta della pubblicità da parte delle reti nazionali, così come avviene già in molti Paesi. In questo modo si renderanno disponibili risorse per la carta stampata e per l’emittenza radiotelevisiva locale». (A.M. per NL)