Dopo quasi mezzo secolo di gloriosa vita industriale ormai il vecchio televisore con cinescopio tradizionale (foto) ha maturato il diritto alla pensione, per essere definitivamente sostituito dalle nuove tecnologie a schermo piatto, che ora, con gli ultimi accorgimenti produttivi, consentono di ridurre gli spessori a quasi quelli di una moneta. Questa è la certezza del colosso internazionale dell’elettronica di consumo Sony, che ha annunciato la definitiva chiusura delle sue linee di produzione di schermi tv a tubo catodico. Sony intende lavorare esclusivamente con i cristalli liquidi, sistemi al plasma ed i nuovissimi monitor “Oled”, o organic light-emitting diode, segmento in cui lo scorso ottobre ha lanciato la realizzazione di un modello da 11 pollici che vanta uno spessore di appena 3 millimetri. Per l’anno commerciale ancora in corso Sony conta di vendere 10 milioni di Tv a cristalli liquidi, contro i 6,3 milioni di quello precedente. Lo scorso ottobre ha inoltre rivisto al ribasso le proprie stime di vendita sulle Tv a tubo catodico a 400.000 pezzi, rispetto ai 700.000 inizialmente previsti. Tutta la produzione verrà completamente smantellata, così ha riferito il portavoce dell’azienda Shinji Obama. Il gruppo, quindi, comincia a correre più velocemente sulle nuove tecnologie, mentre i suoi connazionali competitor tentano di recuperare terreno. La scorsa settimana, Matsushita, Hitachi e Canon hanno ammesso ufficialmente che stanno preparando una “santa alleanza” sulla tecnologia ‘Oled’, con un piano di investimenti congiunti ed anche una possibile joint venture.(Paolo Masneri per NL)