SOD. Spotify allarga servizi free; lo streaming vola sul mercato discografico

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I SOD salvano la discografica. Spotify ha intenzione di rendere disponibili nuove funzionalità per gli iscritti non-premium (cioè chi utilizza la versione free della nota app di musica in streaming). L’annuncio è arrivato negli ultimi giorni di aprile direttamente per voce di Gustav Soderstrom, Chief R&D Officer di Spotify, intervenuto in una conferenza a New York.
“Libereremo più musica on-demand così che chiunque possa ascoltare su richiesta ben quindici delle playlist più popolari tra cui la seguitissima Discover Weekly – ha detto Soderstrom – In totale si parla di circa 750 brani o 40 ore di musica”.

Una scelta, questa, che lascia perplessi gli utenti che invece sottoscrivono l’abbonamento a Spotify, ma che certamente deriva da una precisa strategia di business del servizio di streaming on demand (SOD) più famoso. Una possibile motivazione potrebbe risiedere nel tentativo della popolare app di musica in streaming di riavvicinarsi agli utenti “furbetti” con i quali si era scontrata negli scorsi mesi, al contempo contrastando il fenomeno dell’hacking: concedere un servizio gratuito più ampio potrebbe infatti costituire un compromesso per persuadere chi fa uso di applicazioni sviluppate da terze parti per accedere ai servizi a pagamento SOD di Spotify arginando la sottoscrizione dell’abbonamento, a desistere da tale comportamento.

Un’altra plausibile spinta verso l’annunciato cambiamento di Spotify potrebbe risiedere nella volontà di non lasciare troppo terreno al competitor SOD Apple Music. O, ancora, il rilascio di funzioni gratuite più ampie – ma comunque limitate a playlist e brani predeterminati dall’app stessa – potrebbe soltanto rappresentare un’esca, un’assaggio concesso all’utenza per creare un bisogno e invogliarla alla sottoscrizione dell’abbonamento.
Quale che sia la motivazione, l’attenzione alle mosse di Spotify e dei competitor è imposta dall’importanza che oramai il SOD (e lo streaming in generale) ha per l’industria discografica.

Infatti, quest’anno, per la prima volta, ne costituisce la prima fonte di entrate a livello mondiale: questo si legge nel Global Music Report 2018 pubblicato lo scorso mese dalla Federazione Internazionale dell’Industria Fonografica, presieduta da Placido Domingo. In particolare, gli utenti sottoscrittori di abbonamenti hanno raggiunto quota 176 milioni (64 milioni i nuovi abbonati, +45,5%) e i ricavi provenienti dal SOD sono aumentati del 41,1% ed ora contano per il 54% sul mercato musicale globale. (V.D. per NL)

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