Stesso posto stessa ora. Ecco come il primo appuntamento non è più un problema. Non ci sono dubbi sui vestiti da indossare, su come nascondere l’acne giovanile, come parlare e cosa ordinare al bar del centro.
Facebook salva gli adolescenti dagli imbarazzi: permette loro di stare comodamente in camera davanti al pc, con una tuta vecchia, un po’ di deodorante e tanta fantasia. I ragazzi intrattengono per ore ed ore conversazioni in chat e il tempo assume tutta un’altra dimensione. Bastano dieci minuti per essere amici, un’ora per volersi bene, due per chiamarsi tesoro e tre per scappare insieme. Diventa tutto così semplice, veloce e così armonioso che sembra quasi irreale. Infatti lo è. Gli adolescenti instabili e insoddisfatti trovano nel social network la soluzione ai loro pomeriggi vuoti, alle relazioni timide e alla fame di protagonismo, non rendendosi conto che basterebbe giocare a calcio, ridere con gli amici nel parcheggio di casa e osare essere se stessi rischiando di provare quella vergogna tanto temuta. La foto profilo è il biglietto da visita: non arrossisce e a volte non ha nemmeno le vere sembianze di chi si cela dietro essa. I giovani, attraverso l’immagine si esprimono, rubano pensieri già confezionati e per trasmettere emozioni si affidano alla musica. Esiste il desiderio di essere se stessi, ma dietro ad una finestra con vetri a volte oscurati, a volte troppo spessi e talvolta completamente coperti. Quando il quindicenne esce di casa non è più in grado di vivere la realtà, troppo diversa da quel mondo costruito tra quattro mura: la comunicazione e il contatto diventano estranei, e il coraggio adolescenziale non basta più. Il senso di inadeguatezza alimenta l’illusione della supremazia dell’amico virtuale su quello reale. E di conseguenza la soluzione immediata è evadere da una realtà scomoda, scappare per godere delle relazioni virtuali e dare finalmente un corpo all’intimità così facilmente raggiunta. Non tutti i ragazzi cedono, ma alcuni vogliono dare concretezza agli amori ed amicizie virtuali, perché sono le uniche per le quali si sentono all’altezza. Non è altro che un’utopia madre delle improvvise fughe da casa e di grandi delusioni, perché svela lo stesso quindicenne dietro alla finestra: goffo, imbranato e bruttino. Facebook dovrebbe essere il collante di rapporti costruiti dal vivo, per comunicare ricordando gli occhi, il sorriso, il tono di voce, le scarpe, il profumo e la simpatia dell’amica, questa volta più vera. (C.S. per NL)