Tik Tok, applicazione di cui abbiamo già avuto modo di parlare, sta lentamente portando via sempre più utenti – per la maggior parte giovanissimi – da Instagram e dagli altri social network.
Questa piattaforma – nuova in Italia, ma già ben consolidata nel resto del mondo – si basa su contenuti videografici e, quindi, dinamici; differenti da quelli proposti su Instagram, i quali invece sono perlopiù statici.
Il segreto del successo di Tik Tok è l’immediatezza, ovvero la capacità di catturare l’attenzione degli utenti in pochissimo tempo. Tale caratteristica viene favorita, tra le altre cose, dalla richiesta di contenuti meno patinati rispetto a quelli di Instagram; incentivando, in questo modo, gli utenti a pubblicare video senza troppa preoccupazione di apparire perfetti.
La novità apportata da Tik Tok è, inoltre, l’aver inserito un contatore riportante il totale dei like ottenuti su tutti i contenuti del profilo, concentrando, così, l’attenzione non più sul numero di follower, ma sulla creazione di post accattivanti, che riescano ad “agganciare” il più alto numero di utenti.
L’importanza dell’algoritmo e dei relativi fattori
Con algoritmo social si intende l’insieme di tutti quei fattori che decidono quali post mostrare e a chi, incidendo, così, sul successo o sull’insuccesso di un determinato contenuto. Gli algoritmi delle varie piattaforme di condivisione sono tutti differenti tra loro e in continua evoluzione e, per questo motivo, è difficile comprendere quali siano le giuste strategie da adottare per ottenere un contenuto virale.
Il digital marketer Marco Valentinsig si è interessato all’utilizzo di Tik Tok, proprio con l’intento di scoprire quali siano i fattori che incidono sulla popolarità o meno di un post.
Egli ha condotto venti test e, durante questa sperimentazione, ha cercato di sincronizzare sempre più tutti gli elementi presi in considerazione dall’algoritmo.
I primi quattro test sono stati caratterizzati dalla presenza nel video del digital marketer stesso mentre esprime considerazioni sul marketing e su questo social (si tratta, quindi, di un contenuto amatoriale), senza musica di sottofondo, con una durata di 1:30 minuti e utilizzando hashtag mainstream generali, come potrebbero essere #love, #tiktok o #foryou.
Nei sei post successivi la durata dei video è stata ridotta a 15 secondi e gli hashtag utilizzati indicavano o la traccia musicale (italiana) o il tema del video (immagini naturalistiche in alternanza a scritte motivazionali animate).
Nei test da dieci a quindici Valentinsig ha postato contenuti di carattere ironico, sondaggistico e provocatorio, conosciuti anche come “polarizzanti”, ossia video nei quali viene esposta un’idea che dovrebbe portare il pubblico ad esprimere un proprio parere, schierandosi a favore o contro: è proprio questo ciò che “aggancia” gli utenti. Tali test presentavano musica italiana o americana e una preview testuale, ovvero una scritta prima dell’inizio del video con lo scopo di attirare immediatamente l’attenzione.
Nei successivi tre video il digital marketer ha analizzato tre libri di tematiche differenti (marketing, emozioni e commercio), mentre nel primo si sente solo la sua voce, nel secondo e nel terzo vi sono, rispettivamente, la colonna sonora di una serie tv e una canzone di musica italiana.
Il penultimo test è consistito in un video informativo di un minuto, con preview testuale e musica italiana da 1 mln di utilizzi.
Ma è il ventesimo test quello che si è rivelato di maggior successo. Postando un video informativo, di 15 secondi, con preview testuale, musica italiana da 450 utilizzi, durante il quale vengono dati consigli e utilizzati hashtag emozionali pertinenti, i risultati ottenuti sono stati virali: 22mila like, 196mila visualizzazioni, 165 commenti, 157mila persone raggiunte e 758mila ore visualizzate su questo video (fonte Marco Valentinsig).
Come ha dedotto il digital marketer, il risultato ottenuto è stato frutto di un insieme di elementi, quali la durata del video, la presenza di hashtag, la preview testuale, l’aggancio utenti e il tipo di contenuto, caratteristiche che però non possono essere applicate a tutte le categorie presenti su Tik Tok (come cibo, make up, libri, scherzi, ecc.). Di volta in volta, pertanto è comunque opportuno tenere a mente tutti questi fattori sopracitati che vanno ad influire sull’algoritmo del social. (N.S. per NL)