L’ormai popolarissima app Tik Tok (nota anche come Douyin in Cina), social network cinese lanciato nel settembre 2016 di cui abbiamo recentemente parlato su queste pagine, potrebbe subire restrizioni anche in Europa.
Attraverso Tik Tok 500 milioni di utenti al mese possono creare brevi video musicali che creano costantemente nuovi “tiktokers”, personaggi seguitissimi dai ragazzi, a metà strada tra gli youtubers ed i gamers.
L’app, tuttavia, anche a causa della sua progressiva ed irrefrenabile diffusione, comincia ad accusare diversi problemi legali riguardanti la scarsa tutela della privacy riservata ai propri iscritti, soprattutto se minori.
Il social network, per esempio, è finito sotto indagine nel Regno Unito poiché avrebbe violato il regolamento europeo GDPR di tutela dei dati personali.
Non è la prima volta però che Tik Tok finisce nei guai. Già lo scorso febbraio l’app aveva subìto una sanzione a causa della violazione delle norme statunitensi nei riguardi della privacy minorile, poiché raccoglieva ed usava i dati personali di utenti che avevano meno di 13 anni e come tali tutelati da leggi particolarmente severe (il Children’s Online Privacy Protection Act).
Nel dettaglio della contestazione, Tik Tok, che all’epoca si chiamava Musical.ly, non segnalava ai genitori questa raccolta di informazioni, non otteneva il loro consenso e soprattutto non cancellava i dati dei minori quando richiesto dai tutori.
Ora invece, a preoccupare le autorità britanniche è il sistema di messaggistica utilizzato all’interno della piattaforma, che permetterebbe di inviare messaggi senza filtri ai bambini.
Come riporta il quotidiano Guardian, Elizabeth Denham, UK Information Commissioner at the Information Commissioner’s Office (ICO), sostanzialmente il Garante per la privacy della Gran Bretagna, ha dichiarato: “Stiamo esaminando i tools per i bambini, il sistema di messaggistica, che è completamente aperto, i tipi di video che vengono raccolti e condivisi dai bambini online”. Sebbene l’app, di proprietà del gruppo cinese Bytedance, richieda un età minima di 13 anni per accedervi, aggirare quel limite è semplicissimo, perché non vi sono sistemi di verifica. Se il Regno Unito ritenesse Tik Tok colpevole, l’app potrebbe subire multe fino al 4% del suo fatturato e quindi dover pagare una multa di circa 17,9 milioni di sterline (circa 20 milioni di euro).
Sulla piattaforma si sono già verificati in passato casi di molestie ai minori, tanto che India e Indonesia hanno sospeso Tik Tok a causa dello scambio di contenuti pornografici o comunque pericolosi per minorenni.
Tik Tok è una delle applicazioni più scaricate negli ultimi due anni sia da AppStore, che da Google Play, in coda solo alle app del gaming, a WhatsApp, Messenger ed a Facebook. Secondo dati Auditel di novembre 2018 rielaborati da Vincos, gli utenti italiani di Tik Tok sono oltre 2,4 milioni, prevalentemente teenager. Sempre secondo Vincos, in Spagna ci sono 2,7 milioni di utenti, in Gran Bretagna 3,7 milioni, in Francia 4 milioni e in Germania 4,1 milioni.
Che i social media rivolti prevalentemente a minorenni saranno tenuti a rendere conto delle politiche di governance per la protezione degli utenti appare inevitabile. Il fatto però che possa essere introdotto un divieto di fruizione di rango sovranazionale appare un qualcosa di parzialmente inedito.
Sta di fatto che se l’azienda non riuscirà a rimediare alla sua posizione, anche altri paesi potrebbero essere incoraggiati ad adottare politiche restrittive. (E.L. per NL)