Badiini: Facebook farà scomparire i like e resteranno solo i follower. Disattiverà Analytics e apporterà una rivoluzione nel news feed. Ma avremo un maggior controllo su ciò che condividiamo e ciò che compare sulla nostra pagina. Diminuirà la visibilità dei post organici delle pagine e quindi l’investimento economico delle aziende dovrà aumentare.
Dopo anni in cui i social network sono stati il punto centrale di molte strategie ora si assiste al ritorno di blog e newsletter, strumenti che si pensavano superati.
Campagna Spotify: Dimentica la radio? Copy che non convince, perché non è così.
Le Radio stanno finalmente cominciando a comprendere le potenzialità dei podcast.
Avvicendamenti frenetici
Torniamo a parlare dei frenetici avvicendamenti mediatici in corso con Laura Badiini, social media manager radiofonica, speaker radio, pubblicitaria, content creator e social media strategist per pmi. Da un anno e mezzo formatrice presso The Vortex e specialista in podcast audio strategy per Consultmedia.
Tornano centrali siti, blog, newsletter
(Newslinet) – A distanza di poche settimane dall’ultima intervista, il mondo è già cambiato. E molti dei tuoi suggerimenti sembra siano stati accolti. A partire dalla centralità del sito web delle emittenti…
(Laura Badiini) – Dopo anni in cui i social network sono stati il punto centrale di molte strategie di marketing, ora si assiste al ritorno di blog e newsletter, strumenti che si pensavano superati.
Queste piattaforme richiedono un maggiore impegno e, in alcuni casi, anche una maggiore conoscenza tecnica. Ma risultano più efficaci.
Facebook si sta rivoluzionando
(NL) – Facebook in questi giorni ha rivoluzionato la gestione delle pagine associate ai profili. Puoi riassumere quello che è accaduto?(L.B.) – In realtà Facebook sta facendo diversi annunci e diverse modifiche. Farà scomparire i like e resteranno solo i follower. Disattiverà Facebook Analytics, modificherà tutto il sistema di tracciamento, complice anche l’arrivo di iOS 14. E apporterà una rivoluzione nel news feed. Quest’ultima ci permetterà di avere un maggior controllo su ciò che compare nella schermata principale semplificando l’ordinamento dei post e la sua consultazione.
Lato positivo: maggior controllo dell’utente
(NL) – Sebbene sia presto per tirare le somme, quali sono i principali vantaggi e svantaggi della nuova impostazione?
(L.B.) – Il principale vantaggio, per il singolo utente, è di avere un maggior controllo su ciò che condivide e ciò che compare nel proprio news feed. Il cambiamento più importante riguarda la moderazione dei commenti. Sia i profili utente che le pagine potranno gestire i commenti ai post pubblici stabilendo chi potrà interagire, così da limitare le interazioni potenzialmente indesiderate.
Ristretta cerchia di 30 amici e pagine
Con l’introduzione della funzione “Preferiti” si potrà dare la priorità a 30, fra amici e pagine. E saranno questi a comparire per primi all’apertura del social network.
Investimenti in visibilità per emergere su Facebook
Questo diminuirà ulteriormente la visibilità dei post organici delle pagine e, di conseguenza, l’investimento economico, da parte delle aziende, dovrà aumentare. Facebook continuerà a mostrare contenuti che potrebbero interessarci basandosi su geolocalizzazione, argomenti correlati e coinvolgimento dei post di utenti con interessi simili ai nostri. Dovremo abituarci all’ennesima modifica dell’algoritmo.
Le Radio stanno cominciando a comprendere le potenzialità dei podcast
(NL) – Altro argomento che abbiamo toccato nelle interviste è quello dei podcast. Sembra che da parte delle grandi emittenti ci sia finalmente sensibilità…
(L.B.) – Numerose emittenti hanno avvicinato contenuti nativi ai catch-up (le registrazioni delle trasmissioni on air, ndr). Indicazione di una presa di coscienza del fatto che gli ascoltatori hanno anche voglia di contenuti. E chi meglio della radio può proporre nuovi contenuti audio?
Spotify non è la Radio? Loro invitano a dimenticarla
(NL) – Cosa pensi dell’iniziativa Studio AD di Spotify? Si tratta di una vera e propria dichiarazione di guerra alle radio locali, oppure il loro target sono gli inserzionisti di Facebook?
(L.B.) – Una recente adv di Spotify recita: “Dimentica la radio. Spotify è la piattaforma di streaming audio #1 in Italia. Raggiungi il tuo pubblico con Spotify Ad Studio”. La piattaforma svedese si è così messa in competizione con la radio.
Copy che non convince
Da fruitrice di radio e di Spotify, non ho apprezzato il copy. Li considero mezzi totalmente diversi. Se una radio locale fa un buon lavoro sul territorio, producendo contenuti di qualità e creando coinvolgimento, resterà un ottimo punto di riferimento per gli investimenti aziendali.
Spotify interessante solo per giovanissimi
Il digitale permette di testare campagne pubblicitarie a costi notevolmente inferiori. Spotify è interessante per raggiungere quei target di persone che non ascoltano la radio e i giovanissimi, target che si trovano sui social. Quindi, in una buona strategia di marketing, uno non esclude l’altro. (M.L per NL)