"La Rai si impegna a realizzare la cessione gratuita, e senza costi aggiuntivi per lutente, della propria programmazione di servizio pubblico sulle diverse piattaforme distributive, compatibilmente con i diritti dei terzi e fatti salvi gli specifici accordi commerciali".
Lo prevede il "Contratto di servizio" 2007-2009, tra lo Stato e la Rai, all’articolo 26. "Il che significa – spiega l’associazione di consumatori ADUC – che la Rai deve far accedere alla propria programmazione anche Sky". "Con il fallimento della trattativa per continuare a collocare i programmi Rai su Sky, si viene meno al rispetto del "Contratto di servizio", oltre a produrre un danno da mancanza di introiti per circa 60 milioni di euro l’anno, tra cessazione dell’accordo e perdita della pubblicita’, ai quali ci aggiungiamo la perdita di utenti", continuano i consumatori che evidenziano che "La Rai non consentira’ di vedere Sky mentre Sky consentira’ di vedere la Rai, senza ulteriori costi. Con la "chiavetta" di Sky, infatti, ci si potra’ sintonizzare su tutti canali digitali terrestri per chi e’ in possesso di decoder Hd (Sky Hd o my Sky Hd) o con entrata Usb. Insomma, la funzione di servizio pubblico la sta assumendo una emittente privata. Ci chiediamo, allora, una volta di piu’, a cosa serva pagare il canone alla Rai per un servizio pubblico che tale non è ?"