Sky: il testo completo della lettera ai parlamentari

Il 12/01, come anticipato da Il Sole 24 Ore, e’ stata inviata una lettera a tutti i Parlamentari per ricordare le ragioni della pay tv satellitare


(TGFin)- (Il Sole 24 Ore Radiocor) – Milano, 13 gen – Venerdi’ 9
gennaio Rupert Murdock e il figlio James sono venuti in
Italia per visitare la nuova sede milanese di Sky a Milano
Santa Giulia. L’incontro e’ stato l’occasione per invitare
il vertice del gruppo in Italia a riprendere con rinnovata
energia lo scontro sulla decisione del Governo italiano di
raddoppiare Iva al 20%. Ieri, come anticipato da Il Sole 24
Ore, e’ stata inviata una lettera a tutti i Parlamentari per
ricordare le ragioni della pay tv satellitare. Ecco,
pubblicata da Radiocor, il testo integrale del documento:
“Egregio Onorevole, Le scrivo in merito alla misura prevista
dall’articolo 31 del Decreto Legge 29 Novembre 2008, n. 185,
che prevede il raddoppio dell’IVA dal 10 al 20 per cento per
gli abbonamenti alla televisione a pagamento. Come
certamente sapra’, questo aumento delle imposte colpisce 4,7
milioni di famiglie italiane, oltre 14 milioni di cittadini,
di tutti i ceti sociali e fasce di reddito, che hanno
liberamente scelto di accedere ad un’offerta televisiva
costruita su misura per i loro figli, le loro passioni ed il
loro desiderio di accedere ad una informazione libera ed
indipendente. In primo luogo, appare difficile comprendere
la logica che, da un lato, spinge ad aumentare le imposte
sui consumi a cosi’ tanti cittadini, e dall’altro spiega le
finalita’ di questo provvedimento con l’obiettivo di
sostenere i consumi e la capacita’ di spesa delle famiglie
italiane in un momento di crisi economica. Inoltre, questa
decisione e’ in aperto contrasto con gli impegni presi dal
Presidente Silvio Berlusconi durante la recente campagna
elettorale, quando ha piu’ volte detto che il suo Governo non
avrebbe mai aumentato le tasse. Ad esempio, presentando il
programma del PDL il 29 Febbraio scorso, l’on. Berlusconi
aveva detto: “Non metteremo mai le mani nelle tasche degli
Italiani” e lo scorso 7 giugno, aveva promesso: “Meno tasse
sulle famiglie. Meno tasse sul lavoro. Meno tasse sulle
imprese”. Il Governo ha poi, solo alcuni giorni dopo
l’approvazione del decreto da parte del Consiglio dei
Ministri, dato una giustificazione in chiave “comunitaria”
relativa a questa decisione. Vorrei precisare su questo che
la Commissione Europea non ha mai chiesto di alzare
l’aliquota Iva sulla pay-tv al 20%, ma ha soltanto richiesto
un allineamento delle aliquote di tutti i servizi televisivi
a pagamento, suggerendo, tra l’altro, di portarle al 10% .
Nella lettera inviata dalla Direzione Generale per la
Fiscalita’ della Commissione Europea al Governo italiano l’11
aprile 2008 si legge infatti: “La Commissione e’ del parere
che le trasmissioni via etere in digitale terrestre (DVB-T),
debbano essere soggette ad un’aliquota Iva ridotta identica
a quella applicata alle stesse trasmissioni trasmesse
utilizzando le piattaforme tecniche cavo (DVB-C) e satellite
(DVB-S)”. Inoltre, la tempestivita’ con cui il Governo
italiano ha operato in questo caso – con un intervento che
precede l’apertura di una procedura formale – stupisce
ancora di piu’ considerando che l’Italia ha oltre 120
procedure di infrazione aperte di fronte all’Unione Europea.
Procedure che spesso rimangono aperte per molti anni e per
cui non si assiste a soluzioni cosi’ tempestive. Una su tutte
quella relativa alla legge Gasparri, che attraverso le
modalita’ di utilizzo dello spettro digitale protegge Rai e
Mediaset da nuovi potenziali concorrenti, e per la quale
nessun Governo italiano ha agito con tanto tempismo.
Ora che il Parlamento e’ chiamato a discutere questo decreto
per convertirlo in legge, c’e’ l’opportunita’ di ricercare una
soluzione che possa bilanciare l’esigenza di nuove entrate
per lo Stato, con la necessita’ di sostenere le famiglie e le
imprese in una fase cosi’ difficile. Mi auguro che possa
personalmente dare un contributo alla discussione. Sarebbe
un segnale molto importante per tutte le aziende
internazionali, come News Corp, che hanno scelto di
investire in Italia e vogliono continuare a farlo con
ottimismo. Sarebbe un segnale positivo anche per gli addetti
al comparto della televisione digitale e, soprattutto,
sarebbe un segnale molto forte per i 14 milioni di italiani
che hanno scelto SKY. RingraziandoLa sin d’ora per
l’attenzione e la cortesia, La prego di non esitare a
contattarmi se volesse qualsiasi ulteriore informazione.
Distinti saluti, Tom Mockridge”
Rmi

(RADIOCOR) 13-01-09 09:57:11 (0055) 3 NNNN

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