La fonte, invero, non è proprio disinteressata, essendo Il Giornale, cioè il quotidiano dei Berlusconi. Che, in un articolo di oggi, sostiene che "Sky, ramo italiano dell’impero Murdoch, non se la passa affatto bene ultimamente. Col raddoppio dell’Iva e il conseguente aumento dei prezzi, le disdette degli abbonamenti sono schizzate al 13% e gli utili sono calati del 26%". Il quotidiano diretto da Vittorio Feltri non perde ovviamente l’occasione per ricamere sul DTT, cioè la voglia matta della Famiglia di Arcore che così tanto efficace non deve essere, se si è deciso di correre ai ripari in extremis con l’adozione di una piattaforma satellitare (Tivùsat) parallela a quella di Murdoch. Fatto sta che "la concorrenza di Mediaset e Rai su digitale terrestre e ora anche sul satellite, lo spauracchio del trasferimento dei tre canali generalisti di Rai e Mediaset, l’offerta pay di cinema e sport in arrivo sui decoder dtt" disegnerebbero per Il Giornale "un quadro nero quanto basta". Tanto che "i capoccioni di NewsCorp si stanno scervellando per intrecciare nuove relazioni, alleanze utili per uscire con meno danni possibile dalla battaglia sul fronte italiano". Circostanza che il quotidiano vorrebbe dedotta dalla presenza del figlio di Murdoch, James al Meeting di Rimini "che non sembra aver procurato mal di pancia ai ciellini di Mediaset" e che "potrebbe rientrare in questo cambio di rotta istituzionale; la galassia di Cl come nuova sponda. Ma dietro la politica, per businessmen come i Murdoch, c’è sempre anche il fiuto commerciale. Le 700mila presenze al Meeting fanno gola a chi è a caccia di abbonati. Una platea di possibili sottoscrittori che merita di scomodare anche l’erede al trono di NewsCorp". Sarà. Ma a noi appare veramente strano il, sostanziale, silenzio (nei fatti) di Murdoch alle continue offensive del duo Rai-Mediaset. Che, secondo molti osservatori, starebbe meramente significando la vigilia di un pesante contrassalto.