Gli Stati Uniti d’America ci riservano sempre grandi novità in fatto di software. La storia di Asterisk non è da meno ed ha in più ha quel tocco vagamente epico, che non guasta mai. Stiamo parlando infatti di un software sviluppato ormai otto anni fa e diffusosi in sordina grazie all’aiuto dell’attivissima comunità open source, fino a diventare una delle più interessanti applicazioni disponibili sul mercato. Ma cosa ha di tanto interessante questo software che consente di gestire il traffico voce online? Asterisk non è altro che una specie di Skype ripensato per soddisfare qualsiasi esigenza aziendale. Mentre Skype permette agli utenti privati di fare e riceve chiamate comodamente seduti davanti allo schermo del proprio pc, Asterisk è studiato per essere un centralino aziendale multifunzione, un’interfaccia in grado di dialogare con i server aziendali e gestire tutto, ma proprio tutto, quello che ha a che fare con le chiamate vocali: dall’identificazione del chiamante alle chiamate in attesa, dalle caselle vocali (integrandole con la posta elettronica e il Blackberry di Rim) al trasferimento di chiamata, dal controllo delle chiamate in uscita alle chiamate automatiche. Stiamo parlando di un vero e proprio tuttofare che si sta rivelando una miniera d’oro per Mark Spencer, 29enne creatore di questo rivoluzionario software. Molte aziende americane lo stanno infatti adottando per gestire al meglio le proprie comunicazioni interne ed esterne, utilizzando un solo programma e tagliando notevolmente le spese connesse a questo tipo di servizi. Sarà forse Digium, società fondata da Spencer per sviluppare Asterisk, la nuova stella della new economy? (Davide Agazzi per NL)