La vicenda che segue ha dell’incredibile persino per chi, come noi in Italia, sul fronte-informazione è abituato a vederne di cotte e di crude. Lo scorso 26 dicembre, infatti, è stato il terzo anniversario dalla tragedia dello tsunami e, nello Sri Lanka, il ministro del Lavoro ha tenuto un discorso per l’inaugurazione di un ponte ricostruito dopo che era stato spazzato via tre anni fa. La tv pubblica Rupahavini, diretta da Sisira Kotalawala, non ha dato, però, la “giusta” copertura all’evento ed il ministro si è infuriato. Cieco di rabbia, Mervyn Silva, si è introdotto negli studi del telegiornale, nella capitale Colombo, prendendo a male parole il direttore del telegiornale in diretta televisiva. Ne è nato un forte diverbio, al termine del quale una delle guardie del corpo del politico ha strattonato il direttore, sempre in diretta. A questo punto la redazione, inviperita per l’accaduto, ha preso in ostaggio Silva, sospendendo le trasmissioni, con una scritta in sovraimpressione che annunciava la “detenzione” del ministro. Due ore e mezza, tanto è durato il sequestro lampo, prima che le teste di cuoio inviate dalle autorità cingalesi liberassero il maldeducato malcapitato. “Se la mia azione è stata sbagliata, mi scuso con i dipendenti”, ha, infine, affermato il ministro Silva uscendo dal luogo della detenzione (gli studi del tg, ndr) e ponendo la parola fine su questa grottesca vicenda. (Giuseppe Colucci per NL)