Sergio: innovatore o Machiavelli della radio italiana?

Machiavelli, Roberto Sergio

Innovatore senza freni o diabolico Machiavelli della radiofonia italiana? Come sempre Roberto Sergio, con le sue dichiarazioni, ha destabilizzato il settore radiofonico. Come l’altra volta, quando aveva prospettato l’ipotesi di uno switch-off FM/DAB+ sulle nostre pagine, finendo per stimolare gli stessi organi apicali del Ministero dello sviluppo economico a valutarne la fattibilità. Salvo poi tornare sui propri passi (il Mise, non Sergio, NB) a seguito delle barricate elevate in fretta e furia dagli altri player nazionali. Oppure quella in cui – sempre qui – aveva fatto intendere di poter ritirare RAI dall’indagine TER. Che ne sarebbe finita ovviamente travolta senza un attore indispensabile.

Anche questa volta, Sergio, rendendo nota su NL la posizione espressa in TER sul prosieguo dell’indagine col metodo CATI (in un momento che secondo alcuni non è casuale, vista la coincidenza con altri fatti che riguardano l’area radiofonica di RAI) ha mandato su tutte le furie i principali competitor.

Salvaderi e Suraci lancia in resta

Paolo Salvaderi (RadioMediaset) e Lorenzo Suraci (RTL 102.5) hanno immediatamente reagito sulle nostre pagine. Con qualche altro editore stiamo già realizzando interviste che pubblicheremo a breve; mentre altri, al solito, preferiscono starsene zitti.

Che figure

Analizzando le dichiarazioni da una parte (quella di Sergio) e dell’altra (il fronte, numeroso, degli oppositori) emergono due figure della stessa persona.

Ma chi è Roberto Sergio?

Quella di un innovatore senza freni, che ha stravolto Radio RAI, trasformandola da un oggettivo ferro vecchio della radiofonia ad un vero e proprio OTT all’avanguardia, abbandonando schemi antiquati.

Machiavelli dell’etere

Oppure quella di un diabolico Machiavelli, abile nella comunicazione e nelle strategie al punto da creare i presupposti per destabilizzare il settore, minando le fondamenta che lo sorreggono per trarne vantaggio. Segnatamente per costruire il (possibile) successo della (nuova) Radio RAI sulle macerie della radiofonia tradizionale, dove invece fa fatica ad emergere a causa dell’eredità di gestioni tecnico-editoriali fallimentari.

In medium stat

In realtà Sergio, probabilmente, è un po’ uno e l’altro.

Esperto di comunicazione

Nato a Roma nel 1960, due lauree (in Scienze Politiche e in Scienze delle Comunicazioni), Sergio ha iniziato il proprio percorso professionale nel 1985 presso la Sogei – Società Generale d’Informatica SpA.

Lottomatica

Nel 1997 è passato in Lottomatica Italia Servizi (gruppo LIS SpA), dove ha assunto, in quattro anni di attività, la responsabilità di diversi settori: Relazioni Esterne e Rapporti Istituzionali; Comunicazione e Pubblicità; Sviluppo Business; Marketing e Comunicazione; Direzione Commerciale.

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Tra comunicazione e immagine

Tra il 2001 e il 2003 è stato prima direttore Comunicazione e Immagine e poi vicedirettore generale di Lottomatica SpA (oggi IGT). Nel 2002 e per due anni ha rivestito anche la carica di anche Presidente del Consiglio di amministrazione dell’azienda.

Nuovi media

Nel 2004 è stato chiamato in Rai come direttore dell’area Nuovi Media, incarico che ha svolto fino al 2007, quando è stato designato come presidente di SIPRA (poi Rai Pubblicità).
In questi anni ha ricoperto anche l’incarico di consigliere di amministrazione di Rainet, Raiclick e Rai Sat.

Rai Way

Nel settembre 2012 ha assunto il ruolo di presidente di Rai Way e ad aprile 2015 ha ricevuto la responsabilità della vicedirezione della Radio insieme a quella di seguire i rapporti con le consociate del gruppo Rai, con la qualifica di Direttore.

Direttore Radio

Da dicembre 2016 gli è stata affidata la responsabilità ad interim della Direzione Radio, fino al giugno 2017 quanto è stato nominato Direttore della Direzione Radio.

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Dal profilo Facebook di Roberto Sergio

PER e Com

Da luglio 2019 è Consigliere di Amministrazione di PER – Player Editori Radio e da giugno 2020 è Consigliere di Amministrazione di Rai Com.

Docente e Grande Ufficiale

Infine, Sergio è docente universitario del corso Radio Studies e va particolarmente fiero dell’onorificenza di Grande Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana.

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