Daniele Lepido
Sottile, sempre più sottile (un centimetro). Grande sempre più grande (150 pollici). Ma anche ultra-definita, che si collega al web e persino capace di riprodurre immagini in tre dimensioni, più vere del vero. È la (vecchia) televisione la protagonista dell’edizione 2008 dell’Ifa, la fiera dell’elettronica di consumo che a Berlino ha aperto i battenti per il pubblico.
Televisione che cambia pelle e diventa 2.0, per usare una metafora internettiana: lasciato per strada l’ingombrante tubo catodico per gli schermi piatti (Lcd e plasma), la tv sembra pronta a reinventarsi come novella regina dei salotti, inglobando hard disk, impianti hi-fi e alta definizione. In attesa, e forse questa sarà la volta buona, di una piena convergenza con il mondo dei personal computer.
Sullo sfondo la tecnologia del futuro: gli schermi Oled ultrapiatti ad alta resa d’immagine (Organic light emitting diode), che emettono luce propria in presenza di elettricità, consumando pochi milliwatt. Ma anche la guerra tutta asiatica tra i giapponesi della Sony (vedi intervista qui a fianco), insieme con Panasonic (brand del colosso Matsushita) e i coreani di Samsung ed Lg, che proprio sui televisori a schermo piatto hanno costruito e reinventato un business, anche in Italia. In mezzo, per così dire, ci sono i turchi, con aziende come Beka e Vestel, che se da un lato continuano a produrre tubi catodici per i Paesi in via di sviluppo, dall’altro stanno affinando le armi proprio sulla flat tv.
A Berlino Sony, che tra l’altro ha prolungato il suo contratto di sponsorizzazione con la Uefa fino al 2012, ha annunciato la commercializzazione in europa presentato uno dei primi schermi Oled disponibili in Europa, delle dimensioni di 15 pollici. Ma il cavallo di battaglia della multinazionale giapponese è ancora la serie Bravia, con il modello Z4500 in vendita da Natale, dotato di un frame rate di 200 hertz, che dovrebbe significare immagini super ferme e definite. Dal canto suo la rivale Samsung con le nuovissiome serie 7, 8 e 9, da poco annunciate sulle quali c’è ancora riserbo, punta a far diventare la televisione un «centro di intrattenimento interattivo», avvicinando i videogiochi e il mondo di internet, per fruire in contemporanea di più contenuti multimediali. Sony ibnvece su questo fronte propone Bd Live, un insieme di servizi online
Il modello di punta di Lg Electronics è invece lo schermo al plasma full hd da 50 e 60 pollici: è il Pg7000, con un contrasto dinamico pari a un milione a uno e un tempo di risposta di 0,01 millisecondi. Il Pg7000 è dotato, inoltre, di connessione bluetooth, presa Usb 2.0 per collegare i dispositivi digitali come le videocamere, un lettore di memory card e quattro prese Hdmi nella versione 1.3.
Panasonic sta lanciando tv al plasma che incorporano un hard disk da 600 Gigabyte, due sintonizzatori digitali in alta risoluzione, per una dimensione di 50 pollici.
Per chi ha una buona disponibilità di portafoglio Sharp propone l’alto di gamma della serie Xs1, con uno spessore di poco superiore ai 2 centimetri. Un prodotto di nicchia da 52 e 65 pollici, uscito dalla penna del designer della serie Aquos, Toshiyuki Kita.