Secondo blitz del Governo contro informazione libera ed indipendente: dopo radio e tv locali sotto la tagliola finisce la carta stampata

provvidenze20editoria20protesta - Secondo blitz del Governo contro informazione libera ed indipendente: dopo radio e tv locali sotto la tagliola finisce la carta stampata
Il governo Berlusconi brinda alla (inattesa) vittoria alle elezioni assegnando un secondo, durissimo, colpo alla libera informazione, pericolosa e invadente.

Con un blitz identico a quello attuato – purtroppo con grande successo – in occasione della conversione in legge del DL Milleproroghe (allorquando furono sottratte alle radio e tv locali che fanno informazione le essenziali provvidenze per l’editoria) l’esecutivo ha approvato a sorpresa un decreto, pubblicato il 31/03/2010 sulla G.U. (testo in calce), che taglia con effetto immediato le agevolazioni concesse ai quotidiani e periodici per le spese di spedizione postale agli abbonati. Si avvera quindi quel che si temeva: le rassicurazioni della maggioranza delle scorse settimane (a cui alcuni sindacati di categoria avevano abboccato) erano solo promesse elettorali. L’informazione in Italia è pertanto ormai palesemente sotto scacco. Durissimo il segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi: “Lo Stato strangolatore è proprio troppo! La decisione del Governo di cancellare con un decreto le tariffe agevolate per la spedizionprovvidenze20editoria20protesta 1 - Secondo blitz del Governo contro informazione libera ed indipendente: dopo radio e tv locali sotto la tagliola finisce la carta stampatae di giornali in abbonamento postale apre una spaventosa voragine nel settore dell’editoria, dove ora rischiano la cancellazione centinaia di testate e alcuni migliaia posti di lavoro tra giornalisti, amministrativi e tecnici. Anziché trovare la giusta strada dell’apertura della concorrenza del mercato postale, dell’abbattimento ordinario delle tariffe, il Governo ha deciso, di punto in bianco, di cancellare le agevolazioni che – va detto con chiarezza – andavano direttamente alle Poste italiane, incapaci di proporre tariffe a prezzi equi o organizzate per applicarle con una base alta alla stampa, perché tanto la differenza l’avrebbe sempre pagata lo Stato. C’era questa distorsione – tariffe più alte del valore reale – da correggere. Le parti sociali, editori e giornalisti su tutti, avevano dato la loro disponibilità perché si potesse avviare un progressivo riordino tariffario e del mercato postale nel suo complesso, anche allo scopo di ridurre il rimborso a carico delle casse dello Stato. Sembrava fosse in vista una soluzione di questo tipo. E invece è arrivato un colpo basso.Tra l’altro l’immediato stop delle tariffe agevolate, deciso con decreto, sta provocando uno sconquasso immediato negli stessi uffici postali. Le riviste depositate da oggi nei centri di smistamento potrebbero restarvi a lungo perché non risultano siano stati approntati i nuovi meccanismi di codificazione. Di conseguenza, molti giornali, oggi come oggi, non partirebbero neppure con tariffa postale completa. Un pasticcio, a meno che le Poste italiane non si dimostrino in grado di un atto di saggezza. Il taglio delle tariffe postali agevolate, peraltro, colpisce indistintamente tutti i settori dell’editoria: in misura minore i quotidiani ma alcuni (quelli di contenuto prevalentemente specialistico lo sono) e intanto, mettono in ginocchio soprattutto l’area dei periodici, quella più colpita dalla crisi, contrassegnata da massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali. C’è un rischio reale di cancellazione di tante attività editoriali di qualità, di carattere tecnico e professionale, su cui poggia l’attività di piccole e medie imprese di eccellenza e viene duramente colpita tutta l’editoria no profit, protagonista di un’attività di informazione sociale e culturale che rende un servizio incalcolabile alla convivenza civile. provvidenze%20editoria%20protesta%20soppressione - Secondo blitz del Governo contro informazione libera ed indipendente: dopo radio e tv locali sotto la tagliola finisce la carta stampataQuesti nuovi tagli arrivano, peraltro, mentre ancora sono aperte le ferite dell’ignobile taglio dei fondi per la stampa della comunità italiana all’estero, per la quale si attende una risposta coerente del Governo agli ordini del giorno di ripristino dei fondi approvati dal Parlamento. Altro che politica di riforme a piccoli passi! Con piccole botte, una dietro l’altra, si sta portando un settore come l’editoria ad una crisi superiore a quella che ha investito a suo tempo l’Alitalia. Sarebbe davvero un disastro, che poi lo stesso Stato – all’origine di questo tracollo – dovrebbe pagare con ben altre risorse. Vorremmo sperare si sia trattato di errori di valutazione tecnica. Chiediamo perciò all’Autorità politica, in primo luogo al Presidente del Consiglio, di voler sospendere questi provvedimenti e avviare, verificandone l’impatto con le parti sociali, un serio e qualificante processo di riordino degli interventi, prevedendo in primo luogo i risparmi di spesa laddove ci sono gli abusi. La Fnsi avvierà con le altre parti sociali una serie di azioni perché, rapidamente, in un arco di tempo ragionevole e determinato, si compiano quelle riforme di sistema indispensabili per assicurare il corretto equilibrio e la tenuta del mondo dell’editoria italiana”.

Gazzetta Ufficiale N. 75 del 31 Marzo 2010

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

DECRETO 30 marzo 2010
Tariffe postali agevolate per l’editoria. (10A04046)

IL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

di concerto con

IL MINISTRO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

Visto il decreto legislativo 22 luglio 1999, n. 261, e successive
modificazioni e integrazioni;
Visto il decreto-legge 24 dicembre 2003, n. 353, recante
«Disposizioni urgenti in materia di tariffe postali agevolate per i
prodotti editoriali», convertito, con modificazioni, dalla legge 27
febbraio 2004, n. 46, ed in particolare gli articoli 3 e 3-bis;
Visto il decreto ministeriale 13 novembre 2002, recante «Tariffe
per la spedizione di invii di libri e di stampe in abbonamento
postale di cui alla lettera b), del comma 20, dell’art. 2, della
legge 23 dicembre 1996, n. 662»;
Visto il decreto ministeriale 13 novembre 2002, recante «Spedizioni
di stampe in abbonamento postale di cui alla lettera c), del comma
20, dell’art. 2, della legge 23 dicembre 1996, n. 662»;
Visto il decreto ministeriale 1° febbraio 2005, recante «Tariffe
agevolate per la spedizione di prodotti editoriali»;
Visto il decreto ministeriale 8 ottobre 2004, recante «Monitoraggio
dell’andamento degli oneri finanziari pubblici in materia di
agevolazioni tariffarie postali per la spedizione di prodotti
editoriali, ai sensi dell’art. 3, comma 1-bis, del decreto-legge 24
dicembre 2003, n. 353, convertito, con modificazioni, dalla legge 27
febbraio 2004, n. 46»;
Visto il monitoraggio mensile e consuntivo delle compensazioni
editoriali, relativo all’anno 2009, di cui al citato decreto
ministeriale 8 ottobre 2004, dal quale risulta uno scostamento al
rialzo del volume totale delle agevolazioni tariffarie effettivamente
praticate superiore al 10 per cento;
Visto il decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 194, convertito, con
modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n. 25, recante «Proroga
di termini previsti da disposizioni legislative» ed in particolare
l’art. 10-sexies, commi 2 e 4;
Vista la nota del Ministro dell’economia e delle finanze in data 3
marzo 2010, n. 4954, con la quale si fa presente che le risorse
disponibili, pari a 50 milioni di euro per i rimborsi a Poste
italiane S.p.A. delle tariffe postali agevolate, non sono sufficienti
a coprire gli oneri previsti e si invita ad adottare le misure
occorrenti a garantire il rispetto dei limiti di spesa rappresentati
dallo stanziamento disponibile;
Vista la nota del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del
Consiglio dei Ministri con delega all’editoria in data 16 marzo 2010,
n. 171/10, nella quale si fa stato che le risorse destinabili
nell’anno 2010 ai rimborsi a Poste italiane S.p.A. delle tariffe
postali agevolate non potranno essere superiori a 50 milioni di euro;
Vista la nota dell’8 marzo 2010, con la quale l’amministratore
delegato di Poste italiane S.p.A. ha precisato che il dato definitivo
previsto delle compensazioni maturate da Poste italiane nel primo
trimestre 2010 a fronte dell’applicazione di tariffe postali
agevolate a favore dell’editoria e del terzo settore, ammontera’ a
circa 50 milioni di euro;
Ritenuto di dover provvedere ai sensi dell’art. 1 del decreto-legge
24 dicembre 2003, n. 353, convertito, con modificazioni, dalla legge
27 febbraio 2004, n. 46;
Sentito il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio
dei Ministri con delega all’editoria;

Decreta:

Art. 1

Le tariffe agevolate per le spedizioni di prodotti editoriali di
cui ai decreti ministeriali del 13 novembre 2002 e del 1° febbraio
2005, continuano ad applicarsi fino al 31 marzo 2010.

Art. 2

Con successivo decreto potranno essere determinate tariffe
agevolate per i residui periodi dell’anno 2010, in caso di
sopravvenuto accertamento di disponibilita’ finanziarie nell’ambito
del bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Il presente decreto ha effetto immediato e sara’ pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Roma, 30 marzo 2010

Il Ministro
dello sviluppo economico
Scajola
Il Ministro dell’economia
e delle finanze
Tremonti

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