La vita su Second Life è ancora una volta al centro dell’attenzione giornalistica. Il mondo di bit e isole virtuali continua a far parlare di sé, sebbene questa volta succeda in modo piuttosto delicato e contraddittorio. Nel mirino della questione ci sarebbero infatti almeno due attività economiche ad alto rischio (banche virtuali e siti per il gioco d’azzardo; i secondi sono stati messi al bando poco tempo fa) che, secondo quanto comunicato ufficialmente da Linden Lab (società alla base di SL), hanno già trovato vittime tra i milioni di internauti iscritti. “Dal 22 gennaio 2008 sarà proibito distribuire interessi come frutto di investimenti (sia in Linden dollar che altra valuta) – recita il comunicato pubblicato sul blog ufficiale, sezione economia – tramite ogni postazione, come ad esempio ATM (Bancomat), presente su Second Life, senza la prova di una valida registrazione governativa o la certificazione ufficiale di un istituto finanziario”. Molti di voi lo considereranno un comportamento assurdo, ma esiste chi, tra gli internauti più affiatati, ha investito ingenti quantitativi di denaro (1 dollaro americano vale, attualmente, circa 187 Linden dollar), depositandolo nelle banche di SL con l’obiettivo, o almeno la speranza, di ottenere interessi maggiori che in una qualunque banca “reale”. L’ambiente in cui potrebbero operare i diversi truffatori, ha sottolineato un economista in versione avatar, è ormai troppo grande e vasto: sebbene gli utenti iscritti siano più di dieci milioni, quelli attivi con un’alta periodicità sarebbero almeno 400 mila. Cifra irrisoria se paragonata alla precedente, ma sufficiente ad architettare frodi e truffe ai danni degli utenti meno esperti. I cittadini del “metamondo” sono stati dunque invitati esplicitamente a recuperare i propri soldi prima che sia troppo tardi. E i coordinatori del noto mondo virtuale garantiscono che non si tratta di un eufemismo: dopo il crack della Ginko Financial (una delle più note banche di SL; nella foto un bancomat virtuale della società in questione) c’è chi teme, purtroppo ragionevolmente, per i propri risparmi. (Marco Menoncello per NL)