Roma – Prima Elitel, poi Intratec/Vira e oggi Telvia: sebbene con molte differenze in ciascun caso, sono tre ad oggi gli operatori che assieme ai propri utenti stanno scontando la sospensione delle linee ADSL da parte di Telecom Italia.
L’altro ieri la prima avvisaglia e ieri la conferma degli utenti di Telvia, che alla redazione di Punto Informatico e a PI Telefonia hanno scritto di non potersi più collegare con le proprie ADSL. Ancora non era chiara l’estensione del fenomeno, che riguardava certamente alcune migliaia di utenti, come confermato poi ieri in serata dall’operatore a questo giornale.
Questa volta la mossa di Telecom Italia sembra scaturire dal fatto che l’incumbent ritiene risolto il contratto che la legava a Telvia e rivendica dei crediti sugli ultimi mesi di gestione dei servizi, crediti che Telvia riconosce di dovere, ma solo in parte, soffrendo in questa fase la difficoltà, come riferisce a PI Telefonia Guido Scorza, il legale che sta seguendo la questione per Telvia, di trattare con Telecom sui calcoli economici del debito attribuito all’operatore.
Ed è per questo che Telvia ritiene ingiustificata la risoluzione del contratto da parte di Telecom, motivo per il quale proprio oggi lo stesso Scorza si rivolgerà al Tribunale di Roma con un provvedimento di urgenza per chiedere l’immediato ripristino delle linee scollegate, ossia l’esecuzione dei termini contrattuali che Telvia ritiene in essere tra le due aziende. “Poi si discuterà di tutto il resto – spiega Scorza – ma ora è essenziale ripristinare il servizio”.
Quel resto ha radici antiche: l’anno scorso Telvia e Telecom avevano predisposto un piano di rientro del debito, debito che è infatti rientrato, non senza ostacoli, tanto che a dicembre l’incumbent aveva comunicato a Telvia che, nonostante il rientro del debito, non riteneva rispettati i termini in cui questo doveva avvenire e quindi avvisava di ritenere chiuso il contratto di servizio. Una visione che Telvia ha contestato ma che non ha peraltro comportato la sospensione di nessun servizio, con l’unica eccezione che all’operatore è stato reso inaccessibile il portale Wholesale di Telecom, non potendo quindi più né attivare nuovi clienti ADSL né disattivare quelli che lo avessero chiesto. Ed è su questo fronte che, al di là del problema immediato e della richiesta al Tribunale, si giocherà una parte della partita, perché la fornitura da gennaio ad oggi dei propri servizi, Telecom la fattura in toto a Telvia, la quale però per il mancato accesso al portale e per una serie di altre contestazioni ritiene di dover pagare solo una parte della cifra contestata.
Si arriva così ai giorni scorsi, quando, fallito l’ultimo tentativo di negoziazione tra le parti, Telecom comunica a Telvia che a suo parere il contratto è concluso e che quindi le linee andranno disattivate, una comunicazione a cui Telvia a sua volta risponde e a cui seguono una serie di contatti tra le aziende sfociati però, in queste ore, nelle disattivazioni in corso. “Dal mio punto di vista – sottolinea Scorza a PI Telefonia – nella vicenda specifica siamo di fronte ad un’azienda che risolve un contratto senza averne diritto”.
La parola passa quindi ora al Tribunale, mentre non solo gli utenti coinvolti ma l’intera comunità Internet italiana inizia a chiedersi cosa stia succedendo: in poche settimane si sono aperte delle voragini nei rapporti tra Telecom e gli altri operatori. Una situazione che compromette il servizio fornito a migliaia di utenti e che si deve a complicati intrecci contrattuali e commerciali diversi di caso in caso ma tutti riconducibili ad una clamorosa ed esplosiva fragilità del mercato italiano della banda larga. “Quanto sta accadendo – ha dichiarato ieri a PI Telefonia un ISP – dimostra quello che da anni molti di noi denunciano e su cui le autorità preposte non sono intervenute”. Il riferimento evidente è alle moltissime contese aperte dagli operatori con Telecom Italia su moltissimi diversi fronti dei servizi broad band fin dal lancio dell’ADSL in Italia.
E ora cosa accadrà? Le opinioni raccolte fin qui da PI Telefonia nell’ambiente tradiscono una sensazione di incertezza senza precedenti. Nessuno si stupirebbe se nei prossimi giorni ai tre operatori di queste settimane se ne aggiungessero molti altri. Un’estate calda, anzi bollente, con ADSL a rischio per migliaia, forse decine di migliaia, di utenti italiani. Con buona pace di chi da anni sventola i grandi risultati del mercato broad band all’italiana.