La scorsa settimana la magistratura amministrativa ha assegnato altri duri colpi alla credibilità delle procedure ministeriali per l’attribuzione degli identificatori LCN.
I nuovi pronunciamenti giudiziali sui logical channel number favorevoli ai fornitori di servizi media audiovisivi locali nell’Area Tecnica 3, si aggiungono a quelli, ormai numerosi, con cui TAR e Consiglio di Stato hanno ordinato il riesame delle istruttorie per l’assegnazione dei diritti d’uso delle frequenze DTT. La sensazione è che l’impalcatura per la gestione della migrazione al DTT messa in piedi dagli uomini di Paolo Romani, già scricchiolante, sia sul punto di collassare. E i prossimi due-tre mesi saranno determinanti a riguardo.