Gli account di Facebook superano la popolazione censita. Gli abitanti virtuali di Madrid sono incredibilmente maggiori dei residenti. Così come avviene a Tampa (Usa), Stoccolma, Caracas, Manchester, Ankara e Roma.
La capitale, infatti, ha 4,3 milioni di “residenti” a detta di Facebook contro i 2,8 registrati all’anagrafe. La densità della rete mette in discussione la consistenza urbana, disegnando un mappamondo chiaramente rivoluzionato. Ebbene sì: la comunità di Mark Zuckerberg si sta estendendo a macchia d’olio e lascia il sospetto dell’identità dei cittadini senza corpo. L’imponente penetrazione del social network crea un sorprendente sfasamento tra la densità di popolazione reale e virtuale. Il divario è stato messo in luce dal sito Socialbakers che ha compiuto il censimento della rete sociale in 120 città del mondo. In alcune città, i profili vanno oltre le persone in carne ed ossa: non si tratta di crisi di identità, e nemmeno di fantasmi, bensì di vizi e vezzi del web. Infatti, sempre più persone “confondono” il paesino di Provincia con la metropoli, dichiarano un domicilio fittizio oppure sentono propria una città, in cui hanno vissuto solo pochi anni per studio, lavoro o amore. Ci sono anche giovani che hanno più di un profilo, e sdoppiano le loro dimore, altrimenti persone giuridiche che operano con un collegamento in altre città. I motivi della condotta “clandestina” sono infiniti ed eterogenei, sicuramente connotati da una particolare soggettività, intrinsecamente al riparo da qualsivoglia contestazione. Ancora una volta Facebook crea un’alea attorno alla realtà: plasma un’esuberanza di cittadini di fatto non racchiusi tra le mura civili. Con i dati “incoerenti” alla mano non ci resta che distogliere lo sguardo polemico dalla sincerità e accettare l’idea che forse in vetrina si può mettere ogni cosa, anche un tetto diverso da quello reale. (C.S. per NL)