A Londra è il giorno delle audizioni sullo scandalo intercettazioni. Mentre Rupert Murdoch arriva a Westminster, alla Camera dei Comuni ad ad essere sentito è l’ex capo della polizia, Sir Paul Stephenson che si è dimesso nell’ambito del caso che sta facendo tremare l’impero del magnate australiano.
"Non ho fatto alcun attacco personale al primo ministro", ha dichiarato in audizione Sir Paul Stephenson precisando di concordare con David Cameron sul fatto che l’assunzione di Neils Wallis da parte del Met era cosa "totalmente diversa" da quella di Andy Coulson come capo della comunicazione del primo ministro. Sir Paul ha quindi negato "di aver voluto colpire" il primo ministro nel discorso in cui ha annunciato le proprie dimissioni. Interrogato anche Dick Fedorcio, capo ufficio stampa di Scotland Yard, su cui la commissione indipendente per i reclami contro la polizia britannica (Ipcc) ha aperto una inchiesta per i suoi legami con News International. "E’ il giorno più avvilente della mia vita", ha dichiarato il magnate dei media interrompendo il figlio James, che per primo ha iniziato a rispondere alle domande della Commissione parlamentare della Camera dei Comuni, per descrivere il suo stato d’animo. James Murdoch, poco prima aveva chiesto scusa alle vittime delle intercettazioni. In seguito, il figlio del magnate australiano ha espresso, "profonda frustrazione" e "vero rincrescimento" per la circostanza che i fatti non siano emersi prima. Da Lagos, in Nigeria, parla il premier britannico David Cameron, che definisce "grandi problemi" l’insieme dei fattori che hanno portato allo scandalo. "Una parte dei media ha commesso dei tremendi atti illegali, la polizia ha serie domande a cui rispondere circa potenziali casi di corruzione e indagini sbagliate, i politici sono stati troppo a contatto con i proprietari dei media", ha detto Cameron, come riferisce Skynews. Il premier, a fronte dei "grandi problemi" emersi a seguito dello scandalo, ha poi affermato: "siamo un grande Paese e li risolveremo". Intanto, secondo fonti citate dal Wall Street Journal, Rupert Murdoch stava valutando l’ipotesi di lasciare la guida di News Corp. "Già prima che lo scandalo delle intercettazioni venisse fuori nelle ultime settimane, Murdoch aveva preso in considerazione l’ipotesi di cedere l’incarico di CEO a Chase Carey per conservare il titolo di presidente esecutivo". "Anche se Murdoch decidesse di compiere questo cambiamento, non lo farebbe proprio adesso", ha aggiunto la stessa fonte. "Piuttosto questo potrebbe accadere tra diversi mesi quando si presume che la fase più acuta della vicenda sarà superata". Pirati informatici, invece, hanno attaccato ‘The Sun’. "Il controverso magnate Rupert Murdoch sarebbe stato trovato morto nel suo giardino. Avrebbe ingerito una grossa quantità di palladio". Questo quanto apparso in un falso articolo al quale sono stati rimandati i lettori del tabloid inglese che ieri notte si sono collegati con il suo sito web. Si è trattato di un attacco compiuto dagli hacker di LulzSec, che poi hanno rivendicato la loro azione su Twitter. (fonte Adnkronos)