Uno dei peggiori difetti di noi italiani, e del nostro mondo politico in particolar modo, è quello di non riuscire (nemmeno per sbaglio) ad essere obiettivi nei giudizi, quando di mezzo ci sono tematiche legate al discorso politico. Ciò finisce (ed ha sempre finito) per provocare divisioni che, più che caratteristiche della politica, paiono caratteristiche del mondo sportivo. Non solo, del mondo sportivo della peggior specie (vedi risse, insulti, divisioni estreme su tematiche futili). Ed è per questo che in Italia non si muove (quasi) mai niente: se una cosa la fa la destra per la sinistra è spazzatura, e viceversa. Per cui, anche una trasmissione televisiva tanto equilibrata, dal tema così delicato, condotta con mestiere (ma anche con umiltà) da un grande giornalista, può far gridare (inutilmente) allo scandalo. Ciò che, per quasi due settimane, si era detto sulla puntata di “Annozero” andata in onda ieri sera su Raidue (che non ci sarebbe stato contraddittorio, che il conduttore ed il suo staff avrebbero aggredito senza possibilità di replica gli ospiti di parere opposto al loro e tante altre cattiverie del genere) è stato puntualmente smentito da una puntata irradiata senza alcuna presunzione di poter spostare gli equilibri politici, ma soprattutto trasmessa senza quel velo di sensazionalismo che tutti i politici del centro-destra (ma anche molti esponenti di Governo vicini al mondo cattolico) avevano auspicato (addirittura, in certi spezzoni, pareva che Santoro ed i suoi volessero quasi minimizzare il rapporto tra Chiesa di Roma e casi di pedofilia in tutto il mondo). Nonostante questo, però, i “soliti noti” non hanno perso la propria verve polemica (spesso, come in questo caso, indirizzata nel vuoto) e oggi, hanno attaccato duramente la trasmissione. Secondo Lorenzo Cesa, segretario dell’Udc, “Santoro ieri ha fornito un esempio di tv spazzatura” (forse, come ha detto ironicamente ieri il conduttore, coloro che dovrebbero portare in tv la cultura cattolica ed i suoi insegnamenti, sono troppo intenti a trasmettere “grandi fratelli”, pacchi e quant’altro e non fanno altro che criticare chi in tv ci porta tematiche serie), mentre Sandro Bondi, coordinatore di Forza Italia, ieri sera ha “provato un infinito dolore guardando la trasmissione di Santoro. Ciò che per il popolo italiano e per tutti i fedeli nel mondo, da millenni, è una istituzione e una comunità che ogni giorno testimonia l’amore per l’uomo e per i più deboli, è stata sottoposta ad un processo unilaterale e presentata come una minaccia per i bambini”. Insomma, la politica italiana proprio non riesce ad essere, neanche per una volta, obiettiva. Per non parlare, poi, del mondo clericale (che, per lo meno, ha le sue attenuanti generiche del caso…) che, per bocca di padre Federico Lombardi, capo ufficio stampa del Vaticano, ha giudicato “gravemente ingiusto il documentario della Bbc quando prende di mira la figura del cardinale Ratzinger, oggi Benedetto XVI”, aggiungendo che il filmato “tratta fatti drammatici in un quadro e in una prospettiva evidentemente parziale e diventa gravemente ingiusto quando appunta le sue critiche sulle motivazioni di documenti ecclesiali di cui viene svisata la natura e la finalità”.Ma, intanto, Santoro, alla faccia dei vertici Rai che volevano bloccare la messa in onda della puntata (dicesi “censura preventiva”, a testimonianza che non solo la politica ha toccato il fondo in questo Paese, anche se la crisi della Rai è frutto anche dei suoi rapporti troppo stretti con il mondo politico), ha ottenuto un risultato strepitoso in termini di audience: 4,7 milioni di spettatori ed il 21% di share. Miglior prestazione della stagione (nemmeno al suo ritorno in video dopo quattro anni d’esilio forzato ottenne questi ascolti) e numeri che i dirigenti di Raidue non vedevano da anni nemmeno con il binocolo. Ma la vera vittoria di Santoro (dei suoi autori, dei suoi compagni di viaggio) è stata quella di condurre una trasmissione tanto delicata (tanto più a causa del tanto parlare che se n’era fatto) con un equilibrio che in pochi si aspettavano, dando spazio a tutte le voci discordanti senza far protestare nessuno. Poi, le polemiche ci sono e ci saranno sempre, ma lasciano il tempo che trovano. La coscienza pulita e la consapevolezza di aver fatto informazione di qualità, alternativa ed in modo persino “politically correct” restano e nulla può scalfirle. In tal proposito lo stesso Santoro ha commentato così, oggi, ai microfoni di Radio Città Futura: “Ieri sera abbiamo avuto una prova di grande civiltà”. Innegabile. (Giuseppe Colucci per NL)