“Annozero” si tiene in vita autonomamente, vive con le sole risorse pubblicitarie che produce, contribuisce in maniera attiva al bilancio della Rai, ne è un vero e proprio serbatoio. Non come tanti altri programmi del servizio pubblico, “che consumano il doppio delle risorse che producono, in pratica drenano risorse dal canone”, osserva Michele Santoro (foto), conduttore della trasmissione più discussa dell’intera stagione televisiva.
Già lo scorso 10 ottobre il presentatore salernitano aveva esposto all’azienda le sue ragioni, sostenendo la completa indipendenza economica della sua trasmissione, “al contrario di molte altre trasmissioni”. Ora la Commissione di vigilanza Rai è in attesa che Santoro dimostri quanto affermato, cosa che dovrebbe accadere in questi giorni.
Nonostante sostenga la veridicità di questi dati, comunque, il guru di “Annozero” afferma di essere stanco di queste continue tribolazioni, d’essere costantemente messo alla berlina dal sistema politico che lui attacca con i mezzi che ha a disposizione. Ed, allora, dichiara di voler cambiare format, di essere intenzionato, per il prossimo anno a testare “forme e linee di prodotto nuove”. “Non ho intenzione di fare un altro anno così” – ha rivelato ad alcuni giornalisti – “e l’anno prossimo vorrei sperimentare forme e linee di prodotto nuove. Spero che l’editore me lo consenta, visto che il costo degli spot durante il nostro programma è uno dei più elevati del bouquet Rai. E inventarsi qualcosa che garantisca gli stessi risultati per un numero di 35 serate è un aspetto non di poco conto”. (Giuseppe Colucci per NL)