L’andamento dell’asta per l’assegnazione del dividendo esterno (ch 61-69 UHF) – giunta venerdì 16/09 a quasi 3,4 mld di euro d’incasso – è un reale indicatore dei soldi che lo Stato ha buttato dalla finestra col beauty contest.
Se, come richiesto a vuoto (ma anche con poca convinzione) dall’opposizione, le appetibili frequenze del digital dividend interno fossero state messe a gara, i sacrifici economici degli italiani si sarebbero ridotti di 2, 3 e forse più miliardi. Va detto, però, che quel denaro lo avrebbero dovuto sborsare soggetti quali Mediaset, RAI, Telecom Italia e Sky, che ai sacrifici non sono proprio abituati. Meglio allora caricare il peso su chi la carretta è già abituato a tirarla, deve aver pensato l’avveduto governo di Sua Emittenza. Gli italiani, si sa, hanno le spalle larghe: urleranno, piangeranno, ma, alla fine, accetteranno anche questo.