Agostino Saccà (foto) ha presentato un esposto all’Autorità garante per la privacy contro l’utilizzo da parte della Rai delle intercettazioni telefoniche messe a disposizione dalla procura di Napoli. Si contesta “l’utilizzo, da parte dell’azienda, di intercettazioni telefoniche ordinate dalla magistratura per giudicare un suo dipendente”. Inoltre i legali di Saccà contestano il fatto che la Rai “possa conoscere le conversazioni strettamente personali, gli affetti o lo stato di salute che non hanno nulla a che fare né con il procedimento penale né con quello disciplinare”. Si mette in dubbio, inoltre, il deposito e la consegna “a terzi delle intercettazioni che non sono funzionali al perseguimento di alcun reato. La trascrizione di dette intercettazioni non risulta effettuata nei modi e con le garanzie di legge”. Nel frattempo Saccà è tornato alla direzione di Rai Fiction, di cui è direttore dal 2003, dopo che il Giudice del lavoro di Roma aveva dichiarato illegittima la sua sospensione cautelare decisa a dicembre dalla Rai. Quest’ultima ha già preannunciato il ricorso al tribunale del lavoro. L’azienda ha notificato una nuova contestazione disciplinare al direttore che conferma i quattro capi di imputazione che sono: intromissione nella nomina di vertici aziendali tramite interventi politici, il progetto personale Pegasus con la creazione di una società di produzione Fiction, l’altro progetto di una città della Fiction in Calabria e le segnalazioni di soubrette. Sono presenti inoltre le aggravanti emerse nel corso dell’acquisizione delle ultime intercettazioni telefoniche dalla Procura di Napoli il 16 maggio scorso (tratto da www.quotidianonet.com). La Rai, dunque, contesta la posizione presa dai legali di Saccà. Le intercettazioni, dicono, “sono state legittimamente acquisite dal fascicolo del sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Napoli che ha rilasciato la documentazione alla Rai in quanto parte offesa e, pertanto, legittimata a riceverla”. Spiegano inoltre che il trattamento a fini disciplinari “trova sicuro fondamento” nel Codice della Privacy. Sono 180 per un totale 8.452 le telefonate intercettate e trascritte dalla Rai perché ritenute utili ai fini dell’inchiesta interna. Saccà ha ora cinque giorni di tempo per rispondere e potrà chiedere di essere nuovamente ascoltato dall’Internal Auditing, allungando sicuramente i tempi. Intanto, il direttore di Rai Fiction guarda al futuro annunciando al settimanale Panorama la futura stesura di un libro basato sulle sue vicende giudiziarie. (Sara Fabiani per NL)