“Conversazioni irrilevanti e nessuna certezza sull’esistenza di un do ut des”. Con queste parole il gip di Roma, Pierfrancesco De Angelis, ha archiviato, lo scorso 17 aprile, il procedimento penale per concorso in corruzione a carico di Silvio Berlusconi, Agostino Saccà ed altri personaggi di secondo piano. L’inchiesta era partita dalla divulgazione dei contenuti di alcune conversazioni telefoniche molto confidenziali tra l’allora capo dell’opposizione Berlusconi e l’allora direttore di Rai Fiction, Saccà, da sempre legato al Cavaliere, con il primo che invitava il fido uomo di fiducia a trovare un posticino in Rai, in qualche fiction o trasmissione, ad alcune attricette non famose ma, evidentemente, care all’attuale Premier, spiegando la cosa come uno scambio di favori con alcuni elementi dell’allora maggioranza che gli avrebbero promesso di cambiare sponda e passare con lui. L’eco mediatico che ne era scaturito era stato fortissimo, Saccà era anche stato sollevato dal suo incarico e passato al settore commerciale (al suo posto era stato nominato Fabrizio Del Noce), mentre Berlusconi, neanche a dirlo, se l’era cavata con una delle sue solite uscite, tra il serio e il faceto: “Lo sanno tutti nel mondo dello spettacolo, in certe situazioni, in Rai, si lavora soltanto se ti prostituisci oppure se sei di sinistra”. La sentenza del 17 aprile scagiona i due indagati, oltre ad archiviare anche la posizione di Stefania Tucci, commercialista, e Giuseppe Proietti, intermediario delle case di produzioni Hbo (americana) e Bavaria (tedesca), a loro volta indagati per corruzione, per l’acquisto di programmi e format avvenuto con pagamento estero su estero (l’inchiesta riguardava la presunta promessa di sostegno finanziario ed economico alla Pegasus, una società costituita da Saccà). “Il quadro probatorio emerso al termine delle indagini e le conclusioni di fatto e in diritto effettuate hanno indotto questo ufficio a ritenere che gli elementi acquisiti non sono idonei a sostenere l’accusa in un eventuale giudizio”, è stata la motivazione del gip, che ha accolto la richiesta d’archiviazione presentata dai pubblici ministeri. Si chiude così il lungo iter giudiziario di Agostino Saccà.(G.M. per NL)