Curiosa, insolita, inedita (a quanto noto). Sono tre dei tanti, tantissimi possibili aggettivi per definire quella che è stata la prima visita ufficiale di un alto prelato negli studi di produzione di un’azienda televisiva. In effetti, la visita del cardinal vicario (ed ex presidente Cei) Camillo Ruini (foto) agli studi romani del Biscione di Safa Palatino, ha un sapore particolare, un significato non immediato, una motivazione apparentemente poco chiara. Ufficialmente “eminems” (così come, simpaticamente, lo definisce la comica Luciana Littizzetto) è stato invitato dal direttore del Tg5 Carlo Rossella (che lo ha ricevuto con una foto formato gigante di Papa Ratzinger sulla parete del suo ufficio, spunto per numerose battute ironiche da parte dei suoi colleghi, anche in presenza del cardinale, ma che Rossella ha dichiarato di aver sempre tenuta esposta), che ha fatto da Cicerone nell’iter percorso da Ruini, durante la sua benedizione pasquale degli studi televisivi, di registrazione e degli uffici dell’azienda televisiva appartenente alla famiglia Berlusconi. Al suo seguito, Gianni Letta, il quale non ricopre nessun ruolo ufficiale all’interno dell’azienda, ma che rappresenta una sorta di guru per gli operatori che vi lavorano, nonché consigliere ed amico personale del loro datore di lavoro. Ruini, che nell’arco della sua visita ha avuto l’occasione di assaggiare una serie di prodotti tipici portati lì apposta per lui (liquore al mirto, dolci di vario tipo) ed ha ammesso di essere uno spettatore abituale del Tg diretto da Rossella, definendosi addirittura “fidelizzato” agli appuntamenti giornalieri con l’informazione dell’ammiraglia Mediaset. Poi, l’inevitabile predica dal forte sapore religioso, con relativo richiamo alla morale cattolica: “penso che anche la televisione commerciale, che deve essere (come è) altamente professionale, può tenere conto delle parole dell’apostolo Paolo: l’impegno a valorizzare ciò che di buono e positivo c’è nell’uomo. Senza per questo rinunciare all’ascolto e anche ai margini di profitto ma pensando che quelli non siano gli unici criteri”. Una leggera sviolinata, condita dall’ammonizione apostolica. Continuando nella sua visita, Ruini ha incontrato i rappresentanti dei comitati redazionali del Tg5, dove l’ex giornalista del “Corriere”, Barbara Palombelli, gli ha chiesto a bruciapelo cosa ne pensasse della parodia di Lucina Littizzetto nei suoi confronti e se, eventualmente, l’avesse perdonata per quella piccola mancanza di rispetto. La risposta è stata degna di un politico navigato: “Non sono mai riuscito a vederla: sono abitudinario e a quell’ora sono in camera a leggere i giornali. Ma mai l’avrei censurata: oltretutto sarebbe stato controproducente. E poi le sono grato (aggiunge con un simpatico sorriso), mi ha fatto tanta pubblicità gratuita”. Berlusconi docet. (Giuseppe Colucci per NL)