In attesa delle consultazioni politiche di primavera, le associazioni di categoria palesano i propri giudizi circa le scelte governative relative al settore. E le opinioni convergono su un consuntivo negativo.
"Troppe sono, infatti, le situazioni di criticità che non hanno trovato soluzione", denuncia per esmepio Aeranti-Corallo. L’associazione chiede "che le forze politiche cui spetterà la responsabilità del governo del Paese, dopo le prossime elezioni, prestino la dovuta attenzione a un settore, quello dell’emittenza radiofonica e televisiva locale, che, specialmente nell’ultimo anno, è stato fortemente penalizzato da scelte politiche inaccettabili e da una recessione economica che ha messo in ginocchio numerose imprese, causando anche una crisi occupazionale senza precedenti. In particolare – spiega il sindacato – occorrono precise scelte politiche per riaffermare gli spazi e il ruolo dell’emittenza locale nei nuovi contesti tecnologici e nelle nuove piattaforme diffusive. Occorrono inoltre una serie di interventi immediati finalizzati a favorire la ripresa del mercato pubblicitario e dell’intera economia del settore". Secondo il portatore di interessi diffusi, devono poi essere assunti "urgenti provvedimenti di semplificazione e liberalizzazione al fine di eliminare l’eccessiva burocrazia cui è sottoposto il settore". Occorre inoltre "un rafforzamento strutturale e organizzativo degli uffici del Dipartimento per le Comunicazioni del Ministero dello Sviluppo economico al fine di garantire la tempestività dell’attività amministrativa. E’ necessario, dunque, che il mondo politico presti attenzione alle istanze di un settore che, in oltre tre decenni, ha sempre garantito pluralismo informativo, ha dato voce ai territori, ha assicurato occupazione a migliaia di lavoratori, giornalisti, tecnici e impiegati, contribuendo così, per la propria parte, alla crescita del Paese", conclude Aeranti-Corallo. (E.G. per NL)