L’emittente locale croata Dubrova›ka televizija e le tv nazionali Hrt, Rtl e Nova Tv sarebbero irricevibili su larga parte del territorio della Croazia radioelettricamente esposto verso l’Italia a causa dell’invadenza dei nostri segnali.
Così la problematica è stata portata all’ordine del giorno dell’ultima seduta del consiglio comunale di Dubrovnik (Ragusa di Croazia), una delle città dove le interferenze sarebbero più gravi, dal consigliere Ivo Jadruši. Il politico, dopo aver chiesto al provider tecnico Odasiljaci i Veze se fosse possibile ovviare al problema attraverso un potenziamento dei segnali croati, il vice direttore generale dell’impresa, Zvonko Glavaš ha risposto che la colpa non è della scarsa potenzialità dei propri trasmettitori ma dell’invadenza "dei ripetitori italiani che operano sulle frequenze assegnate tramite piano internazionale alla Croazia. L’inconveniente si ripete soprattutto in estate, a causa delle particolari condizioni atmosferiche». Secondo Glavaš, per essere compatibili con le emissioni croate i segnali italiani dovrebbero avere una potenza inferiore di alcune centinaia di volte. Ciò significa che questi ultimi dovrebbero essere potenziati di almeno 500 volte, "forse anche mille". Ragion per cui anche raddoppiare la potenza non servirebbe a nulla. «I cittadini croati si aspettano un segnale di qualità – ha spiegato Glavaš – e per averlo gli italiani dovrebbero smettere di operare sulle nostre frequenze. Da come stanno le cose, l’obiettivo è raggiungibile solo praticando una qualche strada diplomatica». Proprio dall’Ufficio del commissario europeo per la Tutela dei consumatori, Neven Mimica, è stato diffuso il comunicato in cui si afferma che egli inoltrerà le lamentele alla vice presidente della Commissione europea, Neelie Kroes, con delega per le questioni legate alla telecomunicazione e per il lavoro nell’Agenda digitale per l’Europa. «Il commissario Mimica – si legge nel comunicato – si impegnerà nella tutela di questa fascia di utenti». Il mese prossimo gli europarlamentari croati potranno esporre la questione nelle sedi appropriate, rimarcando che l’oscuramento dei segnali radiotelevisivi croati (la questione interessa infatti anche le radio) riguarda tutta la fascia costiera. (E.G. per NL)