A partire dal 2016 il canone RAI sarà associato alla bolletta elettrica e riferito a tutti gli apparecchi adatti a ricevere il segnale con un importo di 100 euro e sanzioni pari a cinque volte tanto per gli evasori.
Secondo le novità introdotte dalla legge di stabilità, a partire dal 2016 il canone RAI diventerà una delle voci della bolletta elettrica. Distribuito su sei rate bimestrali da 16,66 euro, per un totale di 100 che potrebbe scendere ulteriormente a 95 nel 2017, il canone RAI potrebbe entrare nelle bollette elettriche degli italiani già nel bimestre gennaio-febbraio del nuovo anno e interesserà soltanto contratti domestici e case di residenza, a meno che non siano presenti né televisori e né “qualunque altro mezzo atto a ricevere un segnale”, definizione che include anche tablet, PC e smartphone se dotati di connessione internet; una novità importante, è rappresentata proprio dalle modalità di ottenimento dell’esenzione: dovrà essere, infatti, l’utente a dichiarare mezzo autocertificazione di non possedere nessuno degli apparecchi sopra indicati, rischiando peraltro di incorrere nelle sanzioni previste in caso di autocertificazione falsa. Assoelettrica, l’associazione nazionale delle imprese elettriche, si dice contraria al provvedimento come già aveva fatto nel 2014, quando era stato proposto per la prima volta, sostenendo che causerebbe loro non pochi problemi rendendo meno trasparenti le bollette elettriche, imponendo un adeguamento troppo difficile entro i tempi richiesti (45 giorni dall’entrata in vigore della legge di stabilità) e che la proposta stabilisca un collegamento improprio fra l’utenza elettrica e il possesso di un apparecchio per la ricezione del segnale; la legge di stabilità, tuttavia, specifica come il mancato pagamento del canone non corrisponderà ad un’interruzione della fornitura elettrica, anzi: in questo caso, le compagnie elettriche dovrebbero operare come “agenti” dell’Agenzia delle Entrate, segnalando i morosi con cadenza bimestrale e portando quindi ad un intervento di Equitalia e ad una sanzione che, stando alla bozza della legge di stabilità, risulta essere pari a cinque volte l’importo del canone, anche se il deputato del PD Michele Anzaldi mette le mani avanti, precisando che “si tratta solo di indiscrezioni e bozze della legge di stabilità” e che “la norma dovrà passare in Parlamento dove verrà messa a punto in modo da non penalizzare gli utenti”, aggiungendo che una sanzione di ben cinque volte superiore all’importo della tassa “non avrebbe alcun senso”. Inoltre, sono previste sanzioni anche per le compagnie elettriche queste pari a tre volte l’importo del canone, nel caso in cui queste non provvedano a segnalare i mancati pagamenti ogni due mesi all’Agenzia delle Entrate o al versamento dei canoni. (E.V. per NL)